L'Italia ha sistemi efficienti per gestire i beni sequestrati.
Lo afferma l'organo del Consiglio d'Europa che valuta se gli Stati rispettano quanto stabilito nella convenzione sul riciclaggio, la ricerca, il sequestro e la confisca dei proventi di reato e sul finanziamento del terrorismo.
Nel suo ultimo rapporto, che si
basa sulla valutazione di 37 Stati, Strasburgo asserisce che
l'Italia, assieme ad altri 9 paesi - Belgio, Croazia, Francia,
Ungheria, Malta, Paesi Bassi, Romania, Spagna e Regno Unito -
hanno istituito leggi e misure che permettono di "conservare e
amministrare i beni e fondi sequestrati in modo che il loro
valore non si deteriori con il tempo, mentre è in corso il
processo che deve determinarne l'eventuale confisca". L'Italia,
sottolinea il rapporto, è inoltre uno dei paesi che ha
presentato "casi concreti di successo di gestione dei beni
sequestrati". Questi casi comprendono la gestione di beni
tangibili, come automobili e edifici, intangibili, come nel caso
della proprietà intellettuale o dei beni virtuali, e società.
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