Nuovi Daspo in arrivo con l'aggiunta di prescrizioni più pesanti, stop alle trasferte per un lungo periodo e la sperimentazione di nuove misure di sicurezza nelle partite a rischio, a partire dal match Napoli-Juventus. La stretta alle frange violente delle tifoserie è stata delineata: in queste ore il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi - sulla base del dossier fornito dal Comitato di Analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive - sta lavorando alla misura del provvedimento che prevede il divieto di trasferta per i supporter di Roma e Napoli: sarebbe di oltre un mese, non escludendo ancora che possa essere molto lungo. Il decreto potrebbe essere firmato con molta probabilità entro il week end.
"Mi riservo di vedere i risultati del lavoro del comitato di analisi, ma non escludo provvedimenti. Ci sono in corso accertamenti per verificare le responsabilità", ha detto il titolare del Viminale dopo aver presieduto il Comitato per l'ordine e la sicurezza a Firenze, mentre ancora proseguono le indagini sui disordini avvenuti sulla A1 ad Arezzo domenica scorsa, tra gli ultras giallorossi e partenopei. Sulla vicenda sono anche "in corso accertamenti di attribuzione delle responsabilità", spiega Piantedosi, convinto che "ci siano elementi per un numero significativo di Daspo. Quello che ci muove è la tutela generale dell'ordine pubblico e l'attribuzione specifica di responsabilità".
Si tratterà quindi di divieti di accedere alle manifestazioni sportive con determinate prescrizioni, come l'aggiunta dell'obbligo di andare a firmare in commissariato durante i match. Del resto, l'intento resta quello di dare "una risposta ferma per far percepire ai cittadini che lo Stato c'è". Di fronte alla possibilità di un lungo stop delle trasferte c'è però chi chiede misure ad hoc che non coinvolgano tutti i tifosi. "Mi augurerei che si penalizzassero quelli violenti, ma non i tanti sostenitori che seguono la squadra anche in trasferta e che ovviamente non hanno nulla a che fare con quei tifosi violenti", chiede il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, per il quale "un intervento più selettivo aiuterebbe a dare una risposta più efficace ad un problema che esiste ma che deve essere affrontato colpendo chi veramente si rende colpevole di questi atti così gravi e gratuiti".