Venezia è l'immagine plastica del clima impazzito di queste settimane e, pur non avendo una correlazione diretta con la secca del Po, della grande siccità che sta colpendo il nord Italia. In questi giorni la città lagunare ha toccato il 'picco' di bassa marea, con il livello dell'acqua a -65 centimetri, un fenomeno usuale per il periodo (il 69% delle basse maree si concentra tra gennaio e febbraio) ma mai così prolungato nel tempo in questi anni.
E si allunga la serie dei minimi di bassa marea, che domenica ha toccato i -66 centimetri rispetto allo zero mareografico. Oggi, secondo le stime dell'ufficio previsioni maree, potrebbe raggiungere una misura ancora più bassa. Colpa dell'alta pressione che da giorni staziona sull'Italia e gran parte dell'Europa, e che nella laguna, nelle ore in cui coincide con il minimo di contributo astronomico, porta al fenomeno della città 'in secca', i rii interni melmosi e non più navigabili, e le fondamenta dei palazzi allo scoperto in Canal Grande. La situazione meteo è comunque prossima ad un cambiamento - da mercoledì al Nord si attendono poggia e neve - e quindi anche il fenomeno della super acqua-bassa è destinato a rientrare. Un quadro questo che si presenta ogni inverno, soprattutto tra gennaio e febbraio, e che in passato ha visto episodi ben più eclatanti, con minimi addirittura inferiori al metro.