Carmine è tifoso dell'Inter e ci teneva proprio a vedere il ritorno dei quarti di finale di Champions tanto che da Salerno è arrivato a Milano per il match col Benfica. Stamattina sarebbe dovuto tornare a casa ma il suo treno è stato cancellato, come tanti altri, a causa dei danni causati dal deragliamento di un carro di un treno merci a Firenze, che ha diviso l'Italia in due. Tifosi, visitatori del Salone del Mobile, turisti, ma anche viaggiatori per lavoro si sono trovati bloccati alla Stazione Centrale Hanno continuato ad arrivare, si sono messi davanti ai monitor per controllare ritardi, cancellazioni e partenze, hanno fatto capannelli per chiedere informazioni agli addetti, mentre alla biglietteria automatica di Italo la coda diventava sempre più lunga.
"C'è più gente stamattina di quando siamo partiti per il Covid" ha scherzato, ma solo fino a un certo punto, Carmine, che non tornerà a San Siro per la semifinale fra Inter e Milan, ma sta già pensando di prendere il biglietto per la finale del 10 giugno "e lì andrò in aereo". C'è chi ha pensato di ovviare ai problemi dei treni, prendendo l'aereo, ma il biglietto comperato nel giorno stesso del viaggio ha costi ben superiori ai duecento euro per Roma e Napoli. Forse anche per questo agli aeroporti di Linate e Malpensa non ci sono stati affollamenti particolari.
Ha usato l'ironia Gigi Merola, dipendente Novartis in partenza con alcune colleghe per Roma. "Abbiamo treni diversi, in ritardo o cancellati. E' un disastro totale. Ci aspettano a un congresso di oncologia ma non so se arriveremo" ha spiegato citando poi Antonello Venditti e la sua "Bomba o non bomba arriveremo a Roma".
Intanto gli altoparlanti hanno iniziato a mandare annunci a raffica dei ritardi, delle cancellazioni e delle corse che "oggi non vengono effettuate". "Ci hanno detto di provare a salire sui treni che partono. Si deve chiedere al capotreno e lui dice se c'è posto. Il mio treno era alle 7.20 e sono congelata" ha raccontato Sonia, in partenza per Salerno.
In effetti quando sul binario è finalmente arrivato un Frecciarossa diretto a Roma una piccola folla ordinata si è messa in coda dietro la barriera formata dal personale di Trenitalia che controllava i biglietti, facendo passare solo chi aveva prenotato esattamente quel treno, per poi vedere chi altro far salire in base ai posti rimasti liberi. In coda non solo chi era diretto nella capitale, ma anche chi doveva arrivare al Sud.
"Almeno ci avviciniamo" ha detto Ida con meta finale a Reggio Calabria.
"C'è arrivato un messaggino che ci avvisava dei ritardi. Ora cerchiamo di prendere un treno e se non lo troviamo cercheremo un posto per dormire. Certo che c'è disorganizzazione - ha aggiunto Laura, venuta col marito in vacanza da Napoli - ma arrabbiarci a cosa serve?".