Anche a Bari gli universitari protestano in tenda contro il caro affitti. Un flash mob è stato organizzato questa mattina in piazza Cesare Battisti, davanti alla facoltà di Giurisprudenza dell'università Aldo Moro. A spiegare le motivazioni, in una nota, sono gli studenti di Link Bari: "Abitare a Bari è diventato un lusso - dicono - quello che dovrebbe essere un diritto diventa sempre più un privilegio, ostacolando il diritto allo studio". I ragazzi denunciano canoni di locazione "aumentati in maniera drastica: in media ogni studente paga oltre 300 euro al mese solo di affitto - proseguono - a cui vanno aggiunte le spese derivanti dalla tassazione universitaria, quelle per il materiale didattico, quelle per le utenze e per le spese quotidiane". I ragazzi, attraverso la rappresentante di Link Bari Mery Coppolecchia chiedono quindi "un canone concordato che risponda ai bisogni degli studenti, che metta un freno al costo degli affitti, la riqualificazione gli immobili e il contrasto al nero". "Crediamo - chiariscono - che per garantire il diritto alla casa a tutti gli studenti serva una visione politica di sviluppo della città che ponga un freno al turismo incontrollato e alla speculazione che ne consegue, costruendo una città che tenga conto dei bisogni di chi la vive ogni giorno". Quanto al governo nazionale, "in materia di diritto allo studio evidenzia tante mancanze, costruendo misure improvvisate non affiancate da fondi adeguati a sostenerle", concludono.
Come a Roma, Milano e Bologna, gli studenti sono accampati all'ingresso di via Nicolai dell'Università di Bari per dire basta agli aumenti dei prezzi delle stanze, "insostenibili" per le tasche delle famiglie. Una protesta cominciata a Milano, quando la studentessa Ilaria Lamera ha montato la sua tenda davanti al Politecnico di Milano, e si è allargata a macchia d'olio in tutta Italia.
"Secondo dati pubblicati negli ultimi giorni, Bari sta subendo un aumento degli affitti in percentuale più alta rispetto alla media nazionale", raccontano gli studenti dell'organizzazione Cambiare Rotta, fautori della protesta.
"Trovare una casa è diventato impossibile, quasi tutte le case per studenti ormai sono state trasformate in b&b per turisti. Siamo costretti ad accettare qualsiasi tipo di camera a qualsiasi prezzo. Ci sono studenti che arrivano a pagare 350 euro per una doppia, con spazio e privacy limitati, oppure stanze senza finestre o senza armadi a 600 euro", continuano.
"Dopo sei mesi di ricerca in cui ho fatto la pendolare, ho trovato una stanza a 300 euro spese escluse, in una casa in cui vivo con altre quattro persone", testimonia una ragazza. "La casa è vecchia, dobbiamo fare i conti con bollette altissime, l'acqua calda è praticamente un lusso. In pochi possono accedere ai servizi offerti dall'Adisu".
Gli studenti in protesta sono stati raggiunti dall'assessora al Welfare di Bari, Francesca Bottalico, "per esprimere vicinanza e condivisione sui bisogni che i ragazzi stanno esprimendo". "Quello dell'emergenza abitativa - ha dichiarato - è un problema che a Bari riguarda tutte le categorie e coinvolge più di 1100 famiglie, di cui 800 già in strutture di accoglienza".