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Jourová, 'Twitter ha scelto lo scontro con la Commissione Ue'

Jourová, 'Twitter ha scelto lo scontro con la Commissione Ue'

La vicepresidente e responsabile per i Valori e la Trasparenza: 'un errore uscire dal Codice di condotta sulla disinformazione'. Intanto per Twitter Usa calo del 59% dei ricavi pubblicitari

05 giugno 2023, 12:06

Redazione ANSA

ANSACheck

Il logo di Twitter © ANSA/AFP

Il logo di Twitter © ANSA/AFP
Il logo di Twitter © ANSA/AFP

Twitter "ha scelto lo scontro" uscendo dal Codice di condotta sulla disinformazione, riteniamo che "sia un errore". Lo ha detto Věra Jourová, vicepresidente della Commissione Europea responsabile per i Valori e la Trasparenza. 

Abbandonando il Codice - ha precisato Jourová - Twitter "ha raccolto su di sé molta attenzione" e ora il rispetto delle leggi europee da parte sua (la nuova legge sui servizi digitali che entrerà in vigore il 25 agosto, ndr) sarà oggetto di "attento scrutinio". "Se Twitter vuole operare e fare soldi nel mercato europeo deve rispettare le nostre norme e prendere le misure appropriate", ha aggiunto sottolineando come al momento non si stia vivendo una situazione normale poiché Mosca "vuole compromettere il sostegno dei nostri cittadini per all'Ucraina e ridurre la fiducia nella democrazia".

Ecco perché "vogliamo che i firmatari del Codice di condotta si preparino per l'arrivo della legge sui servizi digitali". "Ora abbiamo, credo, 12 nuovi firmatari. Il codice conta complessivamente 44 firmatari, tra cui le principali piattaforme online come Facebook, Google, YouTube, TikTok, tutte collegate tra loro, ma anche l'industria pubblicitaria e la società civile. Oggi abbiamo dato il benvenuto, come ho detto, ai nuovi firmatari, che stanno completando l'idea di avere partecipanti più diversificati nell'ambito del codice di condotta".

Gli strumenti di Intelligenza Artificiale come ChatGpt presentano "nuovi rischi e conseguenze negative per la società" dato che, per quanto riguarda la creazione e la diffusione della disinformazione, sono in grado di creare contenuti e immagini complessi e apparentemente ben fondati in pochi secondi: per questo oggi ho chiesto ai firmatari di creare una sezione dedicata e separata all'interno del Codice per discuterne, dato che ad oggi non contempla questo tipo di strumenti", ha aggiunto Jourová.

"In pochi secondi" i chat bot possono infatti creare "immagini autentiche di eventi mai accaduti" e i "software di generazione vocale possono imitare la voce di una persona sulla base di un campione di pochi secondi". "Il Codice di condotta fornisce un forum importante e questa task force ha proprio lo scopo di evolvere e adattare il codice in vista degli sviluppi tecnologici, sociali e di altro tipo", ha aggiunto.

"Vedo due punti di vista principali in cui e come questi chat box bot dovrebbero essere discussi: i firmatari che integrano l'intelligenza artificiale generativa nei loro servizi, come Microsoft e Google, dovrebbero integrare le garanzie necessarie affinché questi servizi non possano essere utilizzati da soggetti malintenzionati per generare disinformazione; in secondo luogo, i firmatari che dispongono di servizi potenzialmente in grado di diffondere disinformazione generata dall'IA dovrebbero a loro volta predisporre una tecnologia per riconoscere tali contenuti ed etichettarli chiaramente agli utenti. Ho detto più volte che abbiamo il compito di proteggere la libertà di parola.

Ma quando si tratta di produzione di IA, non vedo alcun diritto per le macchine di avere la libertà di parola", ha sottolineato. L'etichettatura è dunque lo strumento più rapido da poter mettere in campo. "Vogliamo che le piattaforme etichettino la produzione di contenuti IA in modo che l'utente normale, che è distratto da molte cose diverse, veda chiaramente che non si tratta di un contenuto creato da persone reali. Per noi è importante che ci sia velocità, quindi etichettatura immediata e chiarezza", ha spiegato.

L'esponente della Commissione Ue ha quindi voluto "evidenziare alcune aree in cui mi aspetto di più dai firmatari, in particolare dalle principali piattaforme online: in primo luogo fare di più per contrastare la disinformazione a favore del Cremlino e poi la moderazione dei contenuti, con investimenti appropriati". Per quanto riguarda il "fact-checking", infatti, ci sono ancora troppi rischi di disinformazione sulle piattaforme e "le capacità di controllo e di etichettatura sono ancora troppo scarse in tutta l'Ue, in particolare negli Stati membri più piccoli e nelle lingue minori". "Abbiamo bisogno che le piattaforme dispongano di capacità sufficienti in tutti gli Stati membri e in tutte le lingue, in particolare i Paesi dell'Europa centrale e orientale sono sotto attacco permanente da parte di fonti di disinformazione russe e abbiamo bisogno che il fact checking sia fatto in modo adeguato", ha precisato.

Nel frattempo, riporta il New York Times, sono calati del 59% rispetto all'anno scorso i ricavi pubblicitari di Twitter negli Usa, per il periodo che va dal primo di aprile alla prima settimana di maggio. La performance, aggiunge il quotidiano, non è destinata a migliorare a breve.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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