C'è uno scambio di persona alla base dell'assassinio di Thomas Bricca, il 19enne ucciso da uno dei colpi di pistola esplosi contro il gruppo nel quale si trovava la sera del 30 gennaio scorso nella zona Girone di Alatri. Non volevano uccidere lui ma il suo amico di origini marocchine Omar Haudy che quella sera indossava un giubbino uguale a quello di Thomas. Lo ha detto questa mattina il procuratore della Repubblica di Frosinone Antonio Guerriero, annunciando l'arresto di Roberto Toson di 47 anni e del figlio Mattia di 22: secondo le indagini a sparare sarebbe stato il figlio mentre il padre guidava lo scooter T-Max.
La Procura della Repubblica di Frosinone ha rilevato quelle che ritiene gravi incongruenze tra i racconti che hanno fornito agli inquirenti durante questi mesi di indagini e quanto trovato invece sullo smartphone della vittima. La svolta è arrivata proprio dall'analisi del cellulare di Thomas: nei giorni scorsi i carabinieri del Racis ne avevano effettuato la 'copia forense' dei dati dopo avere chiesto l'intervento del produttore al fine di forzare la password posta dal ragazzo a sicurezza del telefonino.
La dinamica
I due sarebbero arrivati sul luogo del delitto e poi sarebbero scappati. Alla base del provvedimento che questa mattina ha portato alla cattura dei due Toson ci sono 900 pagine di informativa dei carabinieri, trecento pagine di indizi e fonti di prova portati dalla Procura della Repubblica all'esame del giudice delle Indagini preliminari. Il delitto sarebbe maturato per un regolamento di conti dopo alcune risse avvenute ad Alatri nei giorni precedenti. In particolare quella durante la quale il gruppo di Omar Haudy ha malmenato Francesco Dell'Uomo (zio acquisito di Mattia) e poi lo ha appeso nel vuoto ad una balaustra. Il delitto sarebbe maturato dopo un inutile tentativo di mediazione fatto da un altro esponente della malavita locale.
Thomas Bricca non aveva partecipato alle risse dei giorni precedenti ha detto il procuratore della Repubblica Antonio Guerriero a margine della conferenza stampa nel Palazzo di Giustizia di Frosinone. L'arma del delitto non è stata ancora individuata e nemmeno lo scooterone T-Max usato per raggiungere il luogo dell'omicidio, per questo - ha detto il magistrato - le indagini dei carabinieri di Frosinone vanno avanti. Stando alle indagini i colpi di pistola esplosi sono stati due e sono stati sparati da circa 19 metri di distanza.
I carabinieri avevano concentrato l'attenzione su Roberto Toson di 47 anni ed il figlio Mattia Toson di 22. La sera precedente al delitto, nel centro storico di Alatri c'era stata una lite al culmine della quale Francesco Dell'Uomo (zio acquisito di Mattia) era stato picchiato e appeso nel vuoto ad una balaustra. A farlo era stato un gruppo rivale del quale faceva parte un ragazzo di origini marocchine Omar Haudy entrato in contrasto con i Toson. La sera del delitto, Thomas era nel gruppo di amici nel quale c'era anche Omar ed entrambi indossavano un giubbino di colore chiaro. Da subito le indagini avevano ipotizzato che si fosse trattato di una spedizione punitiva dei Toson per l'aggressione a Dell'Uomo.
Il padre di Thomas: "Ora inizia la grande battaglia dei processi"
"Sono felicissimo, ma mancano ancora importanti tasselli. Ora comincia la grande battaglia dei processi", le parole di Paolo Bricca, il papà di Thomas. "Non abbiamo ancora vinto niente - sottolinea -, speriamo che ora riescano a farli parlare". "Mancano lo scooter e la pistola e chi li ha forniti ai criminali - aggiunge -. Io avevo perso le speranze, soprattutto davanti alla strafottenza di quelle persone che addirittura salivano in paese a provocare".
"Buona galera boss". Queste le uniche parole con cui Lorenzo Sabellico, lo zio di Thomas Bricca ha commentato su Facebook l'arresto di Roberto Toson e del figlio Mattia. "Era ora", "ma quanto ci è voluto", "giustizia", sono alcuni dei commenti che riempiono la pagina sociale dello zio di Thomas.
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