Una cannonata di magnitudo 4.9 scala Richter ha svegliato l'Appennino tra Toscana e Romagna lunedì all'alba, poi l'ha tenuto in piedi, desto, fuori casa per ore, messo in allerta da uno sciame sismico intenso proseguito nel pomeriggio con circa 147 scosse, tante con misura costante oltre magnitudo 2. Sono le stesse zone colpite dall'alluvione di maggio, bagnate dal Lamone che dallo spartiacque toscano scende in Romagna passando per Marradi. Per queste popolazioni è sembrato il deja vu di un altro cataclisma. Il sindaco di Palazzuolo sul Senio Gian Piero Moschetti: "Avevamo appena cominciato a capire come affrontare il problema dell'alluvione e ora ci arriva questa mazzata del terremoto". Idem la sindaca di Tredozio, dove il municipio è inagibile, Simona Vietina: "Dopo l'alluvione si continuano a vivere giorni difficili, uno dopo l'altro".
Il sisma è stato notevole, lo hanno sentito fino a Trento e Perugia. Tanta paura, però alla fine danni circoscritti in Toscana. L'epicentro è stato a 3 km da Marradi, a Poggiol di Termini, poche case sulla statale per Borgo San Lorenzo e Firenze: ai piani alti in città la scossa più forte è stata sentita molto bene. Danni peggiori, invece, sulla direttrice di Faenza. Nei comuni colpiti i sindaci hanno chiuso le scuole. A Marradi e Palazzuolo niente lezioni neanche martedì. La ferrovia Firenze-Faenza è stata interrotta fino al pomeriggio. Pure l'Alta velocità Firenze-Bologna è stata deviata, la mattina, per il tempo dei controlli, dai tunnel nel Mugello al tracciato ordinario via Prato. Tutti in strada per lo spavento. Il sindaco di Marradi Tommaso Triberti ha commentato: "I danni ci sono, ma rispetto alla portata dell'evento non sono comunque stati di grande entità".
Più preoccupati i sindaci del Forlivese che temono centinaia di sfollati. A Tredozio e in Romagna ci sono 140 stabili da controllare e si temono tanti fuori casa. Sono venuti giù comignoli, tegole dei tetti, calcinacci. Ma ci sono crepe nei muri che impensieriscono. In costante contatto coi sindaci il presidente dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini.
A Marradi non può rientrare un abitante accanto alla chiesa di Sant'Adriano, lesionata; un paio di famiglie devono aspettare l'esito dei vigili del fuoco e dormono fuori. In Alto Mugello lesioni, crepe, fessure sono comparse in circa 70 immobili, privati e di uso pubblico, tra comune di Marradi, cara al poeta Dino Campana, e quello di Palazzuolo sul Senio. Altri 40 edifici sono da controllare. I centri abitati, nonostante la botta, sono rimasti in piedi. Ha osservato il governatore Eugenio Giani, che ha fatto un sopralluogo in elicottero: "Rispetto a una magnitudo 4.9, terremoto grave, gli edifici hanno retto complessivamente bene. Vuol dire che siamo in zone in cui negli anni, sapendo della sismicità dei luoghi, si è costruito bene, perché in altre zone un 4.9 non avrebbe determinato la situazione che qui si presenta gestibile".
Fabrizio Curcio, capodipartimento Protezione Civile ha detto: "Persone sono scese in strada con apprensione. Sono state effettuate verifiche, e ogni comune ha disposto ulteriori controlli". Ispezionate le Rsa. A Marradi la casa di riposo Villa Ersilia è stata evacuata e i 25 anziani ospiti spostati in due strutture di Firenzuola. A Palazzuolo la rsa è edificio da verificare, i danni più gravi sono per l'asilo, la palestra della scuola, la chiesa parrocchiale parzialmente chiusa per rischio crolli e la pieve di Misileo compromessa: la scossa ha spostato gli archi a volta di stile romanico. A Marradi il sindaco ha fatto chiudere le chiese con ordinanza, tre hanno avuto lesioni importanti. La palestra della scuola media invece è stata attrezzata con brandine per ospitare la notte chi non se la sente di pernottare a casa. Alcuni hanno montato la tenda in giardino, altri usano il camper. La paura non passa facilmente ma il 'nemico' è noto: da secoli i terremoti battono questa montagna molto sismica e la popolazione ha imparato a conviverci.
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