La Gdf di Milano ha sequestrato su ordine del gip, nell'ambito di un'inchiesta della Procura per reati fiscali, oltre 779 milioni di euro ad Airbnb Ireland Unlimited Company, titolare dell'omonima piattaforma di affitti brevi e nei confronti di tre persone che hanno rivestito cariche di amministrazione all'interno del gruppo, tra il 2017 e il 2021. Lo si legge in una nota del procuratore Marcello Viola.
Nell'indagine della Procura di Milano che ha portato al sequestro preventivo di oltre 779 milioni di euro a Airbnb si ipotizza, in base alle risultanze di verifiche fiscali effettuate dalla Gdf, che la società non abbia versato la cosiddetta 'cedolare secca' sui canoni di locazione breve per 3.711.685.297 euro, corrisposti tra il 2017 e il 2021 dagli ospiti delle strutture ricettive. Lo si legge in una nota diramata dal procuratore Marcello Viola.
Il maxisequestro da quasi 780 milioni di euro eseguito dalla Guardia di finanza di Milano nei confronti di Airbnb, accusata di frode fiscale, "è la dimostrazione che la deregulation e l'assenza di controlli è un problema gigantesco ormai nel campo degli affitti turistici brevi". Lo ha affermato Dario Nardella, sindaco di Firenze, a margine di Urbanpromo. "Purtroppo il governo latita - ha proseguito -, l'unica cosa che ha fatto giusta è l'introduzione del registro unico e poi però anche sulla cedolare secca l'aumento dal 21% al 26% è acqua fresca: primo, perché pare si limiti dalla seconda casa in su; secondo, perché non cambia niente, non sarà la cedolare secca a convincere i proprietari di case a passare dagli affitti a quelli lunghi o alla residenza vera e propria". Secondo Nardella "la cedolare secca finisce solo per fare arrabbiare qualcuno, ma non porta risorse nelle casse dello Stato, anche di fronte a casi di evasione che ovviamente dovranno essere dimostrati ma che sono preoccupanti per la dimensione". Dunque, ha ribadito Nardella, "insistiamo sulla necessità di dare ai sindaci il potere di fare la zonizzazione, individuando i quartieri e le zone dove limitare o bloccare anche solo temporaneamente l'aumento degli affitti turistici brevi. È l'unica soluzione. Dall'altro lato occorrono anche più controlli. Noi come Firenze siamo una delle poche città che ha fatto un accordo con Airbnb per l'imposta di soggiorno, noi controlliamo che svolga la funzione di esattore di questa tassa e credo che strumenti del genere debbano essere adottati anche dal governo".
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