Un minuto di rumore con le chiavi, con gli applausi, con le urla, con i fischietti. Così si è conclusa la manifestazione contro la violenza sulle donne a Milano intitolata 'Il patriarcato uccide'. Secondo gli organizzatori, hanno partecipato oltre 30mila persone, tanto che ci sono stati problemi nella piazza davanti al Castello che non riusciva a contenere tutti. Alcune persone che erano schiacciate sono state male. "Per Giulia e tutte queste donne non facciamo un minuto di silenzio ma bruciamo tutto", hanno scandito più volte dal palco alla fine della lettura dei nomi delle oltre 100 vittime del 2023.
C'è chi ha portato un palloncino rosso, chi si è messa un berretto, chi ha tracciato sul viso un segno rosso, chi ha messo al braccio un laccio sempre rosso.
La manifestazione di Milano ha preso il via con alcune letture dal palco: tra le poesie 'Come ero vestita' di Mary Simmering letta dall'attrice Federica Fracassi, e un brano letto da un uomo per parlare della responsabilità maschile. Gilberta Crispino e Donatella Massimilla attrici dell'associazione Cetec Fuori e dentro San Vittore hanno declamato 'Se domani non torno', poesia diventata nota dopo la morte di Giulia Cecchettin. Poi una ragazza, Beatrice, ha letto la lettera che Elena, la sorella di Giulia, aveva scritto al Corriere delle Sera poco dopo la sua morte. Al termine della lettura, in piazza è calato il silenzio mentre venivano pronunciati i nomi delle oltre cento donne uccise nel 2023. Sul palco a leggere i nomi sono saliti tra gli altri l'assessore alla Cultura del Comune Tommaso Sacchi e il sindaco Beppe Sala che ha letto quello di Giulia Tramontano la giovane uccisa a Senago dal compagno mentre era incinta del loro bambino. Alla manifestazione prendono parte anche volti noti come l'attore Claudio Santamaria con la moglie, la giornalista Francesca Barra.
In piazza anche Chiara Ferragni. L'influencer e imprenditrice, che si è battuta contro la violenza nei confronti della donne anche dal palco di Sanremo, era presente con un cartello con la scritta 'We should all be feminists', dovremmo tutti essere femministi. Nonostante gli occhiali da sole si è vista la sua commozione quando dal palco sono stati letti i nomi delle donne uccise nel 2023. "È un dovere di tutti quanti essere qui - ha detto -. Sono qui da cittadina e dovremmo esserci tutti in questa piazza oggi. Sì mi sono commossa, penso tutti quanti. È stato un momento importante e sono veramente felice di essere qua. Immagino sia stato per tutti così".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA