Otto persone, tra imprenditori,
progettisti e tecnici, ma anche funzionari e dirigenti dello
Sportello unico dell'Edilizia e della Direzione urbanistica del
Comune di Milano, sono indagate per abuso edilizio per la
realizzazione della Torre Milano, un grattacielo residenziale di
24 piani in via Stresa.
Come si legge nell'avviso di conclusione delle indagini dei
pm di Milano Paolo Filippini, Marina Petruzzella e Mauro
Clerici, l'intervento edilizio per costruire la Torre Milano è
stato "qualificato come ristrutturazione edilizia, con totale
demolizione e ricostruzione e recupero integrale della
superficie lorda di pavimento preesistente", ma "l'opera andava
integralmente qualificata di 'nuova costruzione'", ossia come un
"organismo edilizio radicalmente nuovo", con regole sulle
volumetrie diverse. La costruzione della Torre Milano, partita
nel 2018, è stata completata nei mesi scorsi.
Secondo le accuse della Procura, l'allora "direttore pro
tempore dello Sportello unico per l'Edilizia" Giovanni Oggioni e
l'allora "direttore pro tempore della Direzione Urbanistica"
Franco Zinna, anche accusati di abuso d'ufficio, con una
"determina dirigenziale" del 2018, che non tenne conto appunto
che si trattava di un edificio di "nuovo costruzione", avrebbero
procurato un "ingiusto vantaggio economico" agli
imprenditori-costruttori. Entrambi i dirigenti non sono più in
carica.
Il Comune di Milano risulta "parte offesa" nel procedimento.
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