"Quei famosi accordi quando escono direttore?". Risposta: "il 6 dicembre, sempre che la determina venga firmata in tempo". Il dialogo, citato negli atti dell'inchiesta della Procura di Roma sulle commesse in Anas, è tra Fabio Pileri, braccio destro di Tommaso Verdini nella società di lobbying Inver, e Paolo Veneri, uno dei due funzionari Anas raggiunto da una misura interdittiva di 12 mesi, così come Paolo Cedrone, su disposizione del gip della Capitale.
Il botta e risposta tra i due indagati è solo un esempio della "cronaca in tempo reale" che pubblici ufficiali coinvolti fornivano alla 'cricca' sull'andamento dei bandi di gara della società del Gruppo FS Italiane che si occupa di infrastrutture stradali. Nel 'sistema Verdini' i due funzionari svolgono un ruolo fondamentale nel fornire accesso ad informazioni riservate in cambio di avanzamenti di carriera e conferme in posizioni apicali di Anas.
Dagli atti di indagine, secondo l'accusa, emerge un asservimento totale della funzione in favore degli imprenditori interessati. Pensavano a tutto e nulla era lasciato al caso. Il gip cita un episodio che vede protagonista Cedrone che un giorno "si è addirittura recato presso gli uffici della Inver chiedendo di attivare un disturbatore di frequenza", forse temendo di essere intercettato, "per commentare gli esiti delle gare a cui aveva partecipato". In una intercettazione citata uno dei due funzionari, senza giri di parole, si spinge a dire: "però cerchiamo di dargli una mano a ste'imprese". Un lavoro all inclusive, stando a quanto messo nero su bianco dal giudice per le indagini preliminari. "Le emergenze investigative hanno fornito la prova di continui incontri in ambiti non istituzionali (nonostante le funzioni rivestite) con Pileri e Verdini ed anche talora con gli imprenditori (che partecipavano alle gare con società a loro riconducibili) per parlare di gare ed in periodi che hanno preceduto e seguito la pubblicazione" dei bandi e "durante le fase dell'aggiudicazione delle gare". E ancora: "la consegna anticipata dei disciplinari, il compimento pertanto di atti contrari ai doveri di ufficio; l'aver garantito appoggio durante lavori delle commissioni giudicatrici; la totale messa a disposizione per fornire suggerimenti, consigli, trovare soluzioni in spregio al dovere di imparzialità e correttezza verso tutti i concorrenti" aggiunge il gip. E poi chiosa: "è mai pensabile che tutto ciò sia stato fatto per simpatia?".
Secondo l'accusa la copertura sull'attività illecita dei due funzionari arrivava da Denis Verdini. L'ex parlamentare, socio di fatto della Inver, "è colui che in virtù del suo peso politico e dei suoi rapporti assicura sponde o appoggi tali da consentirgli, direttamente o tramite il figlio Tommaso e Pileri, di promettere e garantire" ai due "avanzamenti di carriera in Anas o ricollocamento in posizioni lavorative di rilievo".
Le persone raggiunte da misura cautelare, intanto, a metà della prossima settimana compariranno davanti al giudice in quello che rappresenta il primo confronto con gli inquirenti nell'ambito dell'interrogatorio di garanzia. Non è da escludere che in questa fase possano avvalersi della facoltà di non rispondere.
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