Container, borse ma anche
sommergibili: viaggia anche sott'acqua la cocaina. A rivelarlo,
in una intercettazione agli atti dell'inchiesta dei carabinieri
e della DDA di Napoli (pm Giuseppe Visone, procuratore aggiunto
Sergio Ferrigno) che oggi ha portato all'esecuzione di 29 misure
cautelari, è uno degli arrestati nel blitz contro il
narcotraffico internazionale. L'operazione ha consentito di
sgominare due organizzazioni criminali, composte anche da
stranieri.
L'intercettato, arrestato oggi, è infatti di origine albanese
e alla conversazione che risale al giugno del 2021 prende parte
un connazionale appena sbarcato a Napoli.
I due interlocutori si confrontano sulle modalità di
trasporto della droga e dei rischi a cui sono esposti, per
esempio, quando la droga viene trasferita in una borsa, a causa
dei cani antidroga.
Sostengono che i container offrono maggiore sicurezza ma solo
"sotto acqua è 100%, ma ci sta solo da Panama", dicono.
La frase viene interpretata dagli investigatori come la
dimostrazione che ormai ai mezzi tradizionali si sta
affiancando, come anche scoperto dai militari statunitensi nel
corso di una importante operazione, una la modalità di
trasferimento via sommergibile. E la partenza dei sommergibili
indicata, Panama, d'altronde, è ritenuta una delle capitali
mondiali della cocaina.
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