I carabinieri non fecero alcuna
contestazione a Giovanna Pedretti, la ristoratrice che su Fb
aveva postato una recensione in cui un cliente lamentava di
essere seduto vicino a gay e disabili, quando sabato scorso, il
giorno prima di ritrovarla morta sul greto del fiume Lambro, la
ristoratrice di Sant'Angelo Lodigiano fu convocata e sentita in
caserma come persona informata sui fatti.
I carabinieri hanno spiegato oggi in una nota che durante gli
accertamenti con l'ipotesi di propaganda ed istigazione a
delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e
religiosa, hanno sentito sabato pomeriggio Giovanna Pedretti
"quale potenziale vittima dell'intera vicenda" e che il
"colloquio" è durato "pochi minuti" durante i quali la
ristoratrice ha confermato il contenuto della recensione (sulla
cui autenticità erano stati sollevati più dubbi in rete) e ha
spiegato di non essere in grado di fornire ulteriori dettagli
per poter risalire all'identità "dell'anonimo cliente".
Dopo il post e la risposta ripresa da diversi media, la
59enne era stata accusata sui social di aver inventato tutto
solo per farsi pubblicità. Domenica è stata trovata morta nel
fiume non lontano dalla pizzeria. Ormai per gli investigatori
non ci sono più dubbi sul fatto che si sia uccisa.
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