Il Tribunale del Riesame di Milano
ha dichiarato "inammissibile" il ricorso presentato da Martinina
srl, la società con sede a Salerno che gestiva fino a metà
dicembre scorso il centro di permanenza rimpatri di via Corelli
a Milano, contro il sequestro del ramo d'azienda, disposto
d'urgenza dai pm Paolo Storari e Giovanna Cavalleri e confermato
dal gip Livio Cristofano nell'inchiesta per frode e turbativa
che ha fatto emergere le condizioni "disumane" per i migranti.
La decisione dei giudici Amicone-Alonge-Magelli è arrivata
dopo l'udienza del 12 gennaio di discussione sul ricorso,
presentato dal legale Michele Sarno. Il Cpr, dopo la convalida
del sequestro il 21 dicembre, è gestito ora da un amministratore
giudiziario, il commercialista Giovanni Falconieri. Il gip, tra
l'altro, con un altro provvedimento distinto, sempre su istanza
dei pm, ha disposto anche il divieto per la srl di contrattare
con la pubblica amministrazione per un anno.
Gli inquirenti, dopo un'ispezione nel Cpr il primo dicembre,
hanno scoperto anche che la Prefettura di Milano, il 13
novembre, aveva "rinnovato il contratto" con l'azienda - che
aveva già vinto l'appalto da circa 4,4 milioni di euro nel 2022
- per la gestione del Centro per un altro anno, fino al 31
dicembre 2024. Da qui la necessità, per la Procura, di bloccare
"la situazione di illegalità in atto" che "ha pesanti
conseguenze" sui migranti.
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