Vanno a processo a Prato 97 persone,
italiane e straniere, per un vasto giro scoperto dalla guardia
di finanza di finte assunzioni di lavoro e finti matrimoni al
fine di ottenere permessi di soggiorno, dietro pagamento di
soldi. Coinvolti extracomunitari alla ricerca di un permesso di
soggiorno e soggetti compiacenti. Le accuse sono di
favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, falsità
ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici,
sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte. Tra gli
imputati, quattro commercialisti di Prato e Pistoia considerati
al vertice dell'organizzazione. Un'altra decina di italiani alla
sbarra per la vicenda dei matrimoni fittizi.
Le verifiche sono partite da una ditta individuale, un
pronto moda di cinesi, che ha avuto come dipendenti, nel tempo,
ben 124 soggetti assunti per finta in prossimità della scadenza
del permesso di soggiorno. Le indagini hanno permesso di
accertare il coinvolgimento dei quattro professionisti.
Poi, da qui, è venuta fuori l'organizzazione di "matrimoni
di comodo", che ha fatto emergere un gruppo in grado di
organizzare le nozze tra italiani compiacenti - andati a
processo anche loro - e donne straniere per far ottenere il
permesso di soggiorno dietro pagamento di una "tariffa
prestabilita" da 5.000 euro a matrimonio. Terzo filone illegale,
quello sulla presentazione delle domande di 'sanatoria', per la
regolarizzazione di lavoratori stranieri impegnati come
braccianti o come colf.
Infine, per altri nove soggetti è emerso il reato di
sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte tramite il
sistema illecito delle imprese 'apri e chiudi' con cui più
ditte-fantasma avevano accumulato (e mai versato) debiti nei
confronti dell'Erario pari a circa 1 milione di euro.
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