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Telefoni in carcere col drone, patteggia quattro mesi

Telefoni in carcere col drone, patteggia quattro mesi

Ad ottobre 2021, la sentenza a Bologna per un 33enne

BOLOGNA, 20 febbraio 2024, 15:38

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Si è chiuso con un patteggiamento a quattro mesi davanti al giudice del tribunale di Bologna Valeria Bolici il processo ad un 33enne di origini albanesi che ad ottobre 2021 tentò di consegnare al fratello, detenuto nel carcere della Dozza, microtelefoni cellulari e smartphone per comunicare con l'esterno, utilizzando un drone. "Sono soddisfatta dell'esito della vicenda con questa sentenza ad una pena equa per un giovane incensurato", commenta il difensore, avvocato Stella Pancari, che in passato ha assistito anche i fratelli del 33enne.
    Al giovane era contestata la tentata indebita introduzione di dispositivi idonei alla comunicazione da parte di detenuti. Dopo essere stati informati dalla polizia di frontiera dell'ingresso in Italia del 33enne, con precedenti alle spalle, gli investigatori della Polizia avevano scoperto che aveva prenotato una stanza in un albergo e che, con una valigetta, si era appostato in via del Gomito, vicino alla carcere, per alcuni sopralluoghi.
    Secondo quanto accertato dalle indagini portate avanti in collaborazione con la polizia penitenziaria, il suo obiettivo era sorvolare la struttura con il drone e fare avere i microtelefoni, adeguatamente imballati, al fratello, in seguito trasferito in altro carcere. Il 33enne era stato perquisito ed erano state trovate batterie per alimentare il drone, due smartphone e tre microtelefoni con tanto di sim e cavi di connessione.
   

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