Con il rilascio dei passaporti diventato ormai difficoltoso con attese che superano in alcuni casi anche mesi, prende il via la nuova funzione del progetto Polis che consentirà anche agli uffici postali di rilasciare l'ormai tanto agognato documento. Un esperimento, ideato durante la delicata fase emergenziale del Covid, che coinvolgerà quasi 7.000 uffici di altrettanti piccoli comuni, quelli cioè con meno di 15 mila abitanti, ma che in futuro non si esclude possa essere esteso anche alle grandi città. Per il momento, dunque, saranno coinvolti 16 milioni di cittadini che, da oggi in poi, potranno evitare lunghi viaggi e spostamenti per raggiungere le questure per compilare e ritirare i passaporti. "Stiamo subendo comprensibili e ragionevoli critiche - ammette il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi - ma stiamo facendo un grande sforzo e nel 2023 sono stati rilasciati oltre 2.700.000 passaporti, un milione in più rispetto al trend consolidato degli anni precedenti. Ancora non basta ma oggi con il progetto Polis comincia un processo virtuoso che progressivamente interesserà un quarto della popolazione italiana".
La novità, finanziata con 800 milioni del Pnrr e 400 milioni di Poste Italiane, prenderà il via sperimentale in provincia di Bologna, a San Pietro in Casale e Toscanella (frazione di Dozza), in vista della progressiva estensione a tutto il territorio nazionale. I cittadini, dunque, potranno rivolgersi direttamente all'ufficio postale con i documenti necessari per il rilascio del passaporto che potrà anche essere ricevuto anche direttamente a domicilio. "Diventiamo punto di riferimento della pubblica amministrazione - le parole della presidente di Poste, Silvia Maria Rovere - contribuendo a ridurre i divari tra centri e periferie". La presidente ha sottolineato anche il "grande contributo alla transazione green" grazie alla riduzione delle emissioni negli uffici. "Polis - ha concluso - sarà ricordato come un tassello fondamentale del progresso del Paese, soprattutto nel rapporto tra pubblica amministrazione e aziende private".
"Oggi comincia un nuovo processo", le ha fatto eco il ministro Piantedosi, sottolineando gli obiettivi di "coesione territoriale", "semplificazione" e "digitalizzazione". "È un punto di partenza, non di arrivo - ha sottolineato il titolare del Viminale -. Un segnale di attenzione verso le comunità di quei piccoli centri abitati che rappresentano la spina dorsale del nostro Paese".
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