Tra le dune del deserto del
Sahara, in Tunisia, si era dovuto "accontentare" di una medaglia
di legno. Nella sfida analoga in Namibia, in una gara a tappe
corsa sulla distanza di 100 chilometri, è andata anche meglio:
Fabrizio Dell'Isola, runner abruzzese con base a Barisciano
(L'Aquila) ha conquistato una insperata medaglia di 'bronzo',
piazzandosi terzo dietro al runner friulano Valentino Namada
(medaglia d'argento) e all'atleta locale Jason Nghinanamunhu
(primo assoluto).
Si è conclusa con questo podio la sfida nel deserto del
Namib, uno dei più antichi e affascinanti al mondo, le cui dune
di sabbia, alte anche centinaia di metri, creano un paesaggio
surreale e mozzafiato. Nonostante le condizioni difficili, il
Namib ospita una flora e una fauna uniche, costituite
principalmente da specie endemiche altamente adattate.
Condizioni difficili anche quelle di gara, con partenze all'alba
per evitare le temperature proibitive delle ore più calde (anche
49 gradi).
Quarantasette anni compiuti, tesserato con Atletica Abruzzo
L'Aquila, Dell'Isola (team Recrowd) è arrivato quasi senza voce
al traguardo. "È stata un'esperienza incredibile, intensa e
devastante allo stesso tempo - ha detto raggiunto al telefono -
Una gara che ha premiato Jason, il cuoco del Resort che ci ha
ospitato in questi quattro indimenticabili giorni. I colleghi
gli hanno regalato il pettorale e lui li ha ripagati nel miglior
modo".
Outfit improbabile, bottiglia di plastica accartocciata con
acqua in una mano e cellulare nell'altra per ascoltare musica
afro mentre correva, così Nghinanamunhu si è presentato ogni
giorno alla partenza. Una bandana per il sudore, scarpe da
strada totalmente inadatte ai terreni desertici, calzino di
spugna bianco e senza occhiali da sole.
"Tagliato il traguardo di ogni tappa - prosegue Dell'Isola -
Jason aspettava ogni atleta per battergli la mani e fargli i
complimenti.... a volte potevano passare delle ore. Solamente
gli ultimissimi non riusciva a salutare perché doveva iniziare
il turno in cucina. Lo sport insegna. Lo sport è vita". Alla
prova, organizzata da Zitoway, hanno partecipato atleti
italiani, uruguaiani, spagnoli, francesi, inglesi.
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