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Milan, dopo l'era Berlusconi continui passaggi di mano

Milan, dopo l'era Berlusconi continui passaggi di mano

Tre passaggi di proprietà in sette anni: è l'instabile destino dei rossoneri dopo il tramonto dell'era Berlusconi.

MILANO, 12 marzo 2024, 20:26

Redazione ANSA

ANSACheck

L 'ingresso del palazzo in via Aldo Rossi a Milano - RIPRODUZIONE RISERVATA

Tre passaggi di proprietà in sette anni: è l'instabile destino del Milan dopo il tramonto dell'era Berlusconi. Sette anni in cui il club rossonero ha conosciuto padroni cinesi e poi americani, società dal patrimonio incerto e fondi statunitensi che elargiscono prestiti dai salati tassi d'interesse. E su due dei tre passaggi di proprietà si sono anche accesi i fari della Procura di Milano nel tentativo di far chiarezza con acquisizioni di atti e perquisizioni nella sede del club rossonero.

L'ultima oggi a Casa Milan, nell'ambito dell'indagine che vede indagati l'attuale amministratore delegato Giorgio Furlani e l'ex ad Ivan Gazidis per ostacolo all'attività di vigilanza della Figc. L'ennesima bufera che si abbatte sul Milan dopo il prolifico impero di Silvio Berlusconi durato ben 31 anni.

Dopo una lunga e inconcludente trattativa con Mr Bee Taechaubol, il 13 aprile 2017, dopo 29 trofei vinti, Fininvest cede la totalità delle quote del club alla Rossoneri Sport Investment Lux, la holding di Yonghong Li. Il Milan viene valutato 740 milioni di euro, cifra che viene versata in differenti trance a 'caparra' del closing fino all'entrata in scena del gruppo Elliott che elargisce un prestito di 303 milioni di euro con un tasso di interesse dell'11,5%.

L'operazione di acquisizione del club però non è chiara e la procura di Milano indaga Yonghong Li per false comunicazioni societarie. Nel luglio 2018 vengono effettuate acquisizioni di atti a Casa Milan e il 9 dello stesso mese il club rossonero passa ancora una volta di mano. Yonghong Li, infatti, non è riuscito a ripagare il prestito e il fondo americano ha avviato il processo di escussione appena un anno e due mesi dopo il precedente closing. Elliott prende le redini del Milan con la Project Redblack di cui Blue Skye è socio di minoranza con il 4.27%, cambia i dirigenti, nomina Gazidis amministratore delegato e Paolo Scaroni presidente, risana economicamente il club e ottiene anche successi in campo con lo scudetto del 2022.

E proprio in Piazza Duomo, nella bolgia dei tifosi festanti per la vittoria del campionato, fa il suo debutto Gerry Cardinale che di lì a poco acquisterà con il fondo di investimenti RedBird il 99,93% delle quote. Il Milan ora vale 1,2 miliardi di euro ma di questi poco meno di 600 milioni sono in vendor loan, cioè finanziati, da Elliott stesso. Intanto nel luglio 2022 torna in scena Yonghong Li che riesce a ottenere il sequestro di 364 milioni di euro dal tribunale del Lussemburgo in una causa di risarcimento contro Elliott, le parti però si sono poi accordate scongelando il pignoramento in attesa di evoluzioni. Ma non è l'unico contenzioso perchè Blue Sky aveva presentato un esposto al tribunale di Milano contro la cessione a RedBird lamentando una perdita di garanzia sul finanziamento per oltre 100 milioni di euro e 'poca trasparenza' nell'operazione. E' il gennaio 2023 e il nucleo speciale di polizia valutaria della Gdf effettua altre acquisizioni. La guerra tra Blue Skye ed Elliott continua in altre sedi, con il fondo che denuncia Blue Skye per estorsione in Lussemburgo. Ricorsi, liti, esposti e i fari della procura sempre accesi, fino alla clamorosa giornata di oggi con l'ad del Milan indagato dalla Procura. 
   

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