Nessun riferimento diretto alla
visita della premier Giorgia Meloni al Cairo e all'incontro con
il presidente egiziano Al-Sisi ma attenzione focalizzata
soltanto sull'udienza del processo per la morte di Giulio Regeni
in programma domani 18 marzo a Roma. É quanto emerge dai profili
social di familiari e amici del ricercatore friulano
sequestrato, torturato e ucciso al Cairo nel gennaio del 2016. I
genitori non parlano ma la madre di Giulio, Paola, ha ripostato
sui suoi profili il messaggio 'verso il 18 marzo...giustizia per
Giulio', dove sono riportati tre hastag:
'veritaegiustiziaperGiulio'; 'StopAccordiconchiTortura';
'continuiamo'.
Domani al tribunale di Piazzale Clodio è in programma la
seconda udienza del processo ai quattro 007 egiziani accusati
dalle autorità italiane del sequestro e della morte di Giulio.
Processo reso possibile dopo la decisione della Consulta di
dichiarare illegittimo l'articolo 420bis, comma 3, del codice di
procedura penale, nella parte in cui non prevede che il giudice
procede in assenza per i delitti commessi mediante gli atti di
tortura quando, a causa della mancata assistenza dello Stato di
appartenenza dell'imputato, è impossibile avere la prova che
quest'ultimo, pur consapevole del procedimento, sia stato messo
a conoscenza della pendenza del processo.
É invece il profilo social 'Giulio siamo noi', oltre a
ricordare l'udienza che si terrà domani, ad invitare tutti a
"tornare ad abbracciare la famiglia Regeni" e a "tornare a
Piazzale Clodio per chiedere verità e giustizia per Giulio".
L'unico riferimento all'Egitto lo ha fatto 23 ore fa il
giornalista Beppe Giulietti, di art.21, postando il messaggio
"Dal momento che Meloni e Von Der Leyen andranno in Egitto,
porteranno in Italia imputati di sequestro, tortura, assassinio
di Giulio Regeni?" "Finirà - aggiunge - il traffico d'armi?".
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