I canti degli alunni della scuola elementare di via Po, le letture delle poesie di Peppino Impastato, gli slogan contro la mafia espressi dai bambini hanno caratterizzato l'inaugurazione della panchina dedicata al giornalista e attivista ucciso il 9 maggio 1978 a Cinisi (Palermo).
Posizionata davanti alla scuola primaria nella
'Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime
di mafia', è stata scoperta dal presidente dell'associazione "Il
Mosaico", Enrico Miele, che ha organizzato la cerimonia alla
quale hanno partecipato anche le forze dell'ordine e
l'Amministrazione comunale.
La panchina è stata realizzata in pietra riciclata delle cave
di Apricena (Foggia) ed è stata decorata a mano dall'artista
Raffaella Spinelli.
Vi è riportata la frase di Impastato "se si
insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un'arma
contro la rassegnazione, la paura e l'omertà". Lo spiazzo dove è
stata collocata è stato dedicato già nel 2019 al giornalista
siciliano. Nell'area adiacente la scuola è presente una targa
commemorativa voluta allora dal Comune di Termoli.
"Mi piaceva il concetto della pietra riciclata che viene
rimescolata e rimane un valore eterno - ha detto Enrico Miele de
Il Mosaico - La panchina è stata posizionata vicino alla scuola,
ma è anche visibile dalla strada ed è rivolta verso la chiesa di
fronte, affinché sia un messaggio di speranza e un simbolo di
Termoli. Porto i saluti di Luana Impastato, la nipote di
Peppino, che avevo invitato a partecipare insieme al fratello
Giovanni. Ho informato il presidente della Repubblica, Sergio
Mattarella, di questa iniziativa perché credo che anche dal
piccolo Molise, dalla piccola provincia possa arrivare un
esempio di valori universali".
"Guardando questa panchina - ha detto il vicesindaco di
Termoli Nicola Balisce - non si può non pensare alla libertà,
alla democrazia, a tutti quei valori che le forze dell'ordine
fanno rispettare ogni giorno".
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