Il viaggio della speranza per una
cattedra: insegnante di francese della provincia di Sassari
supera le prove scritte nell'isola. Ma per gli orali dovrà
andare in Toscana e Piemonte. E non è il solo caso in Sardegna:
secondo il decreto di aggregazione delle procedure concorsuali,
a seconda della classe di concorso, i docenti sardi si dovranno
spostare anche in Sicilia, Campania, Marche, Lazio, Emilia
Romagna, Liguria e Veneto. Per alcuni 'fortunati', invece, le
prove orali si terranno nell'Isola.
La donna si è rivolta all'Anief per segnalare il suo
problema: "Questo è discriminatorio, innanzitutto dal punto di
vista economico. Infatti partire da e per la Sardegna, da aprile
in poi, ha un costo non indifferente - vedasi il continuo
dibattito sul caro biglietti - senza contare che, probabilmente,
dovrei partire almeno un giorno prima, organizzando tutto questo
in pochi giorni, dato che verremo avvisati via mail 15 giorni
prima".
L'Anief ha già scritto al ministro dell'istruzione , Giuseppe
Valditara. Amara riflessione del sindacato: "Che sia nato il
turismo concorsuale? - si legge in una nota dell'Associazione -
Siamo di fronte alla gravissima situazione dei pochi posti
disponibili (la somma tra le due classi di concorso è pari a
20), del costo e degli orari dei trasporti verso il Continente
per i cittadini sardi, senza dimenticare che non si può mettere
a rischio il superamento della prova scritta con un arrivo last
minute in Toscana o in Piemonte".
C'è di più. "Inoltre - sottolinea la professoressa - la
traccia per l'esame viene estratta 24 ore prima, quindi la
saprei in viaggio, alla meglio in un b&b, dove materialmente
dovrei preparare un power point per la presentazione con tutto
ciò che questo comporta a livello di concentrazione e non solo,
per una prova che vale il mio futuro economico e lavorativo. In
sostanza non lo trovo giusto ma discriminatorio, in quanto
verrei valutata per la mia capacità di spesa per sostenere
l'esame, più che per la mia reale preparazione"
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