Dieci persone, sei uomini e
quattro donne, sono state arrestate dalla Polizia di Trapani in
esecuzione di un'ordinanza cautelare emessa dal gip su richiesta
della Dda di Palermo nell'ambito di un'inchiesta sulla una
presunta associazione a delinquere dedita allo spaccio di
stupefacente attiva nel popolare quartiere di San Giuliano.
Sette indagati sono stati sottoposti alla custodia in carcere e
tre agli arresti domiciliari. Altri due indagati, sono stati
sottoposti, per gli stessi fatti, alla misura dell'obbligo di
dimora.
Al centro dell'indagine della Squadra Mobile della Questura
l'attività di un nucleo familiare, radicato nel rione, dedito
allo spaccio al dettaglio di cocaina, crack e hashish. Il capo
famiglia, un trapanese di 40 anni con precedenti specifici, è
ritenuto dagli investigatori il capo e promotore
dell'organizzazione. L'uomo, insieme alla ex moglie, avrebbe
adibito a luoghi di spaccio dapprima due abitazioni e un garage
e poi un'intera piazza del rione. Arrestato anche un figlio
della coppia, all'epoca dei fatti minorenni, che avrebbe
confezionato e venduto dosi di droga.
Il gruppo aveva realizzato una specie di 'fortino' con
immobili che avevano porte e finestre blindate, protette da
sbarre di ferro, e che sarebbero stati presidiati 24 ore su 24
da una rete di pusher. Sui muri perimetrali c'erano telecamere
per controllare l'identità degli acquirenti. Dopo le prima
operazioni antidroga della Polizia il gruppo avrebbe affidato la
provvista dello stupefacente a tre donne ritenute
'insospettabili' lasciando nei luoghi dello spaccio il solo
quantitativo destinato alle cessioni giornaliere. Le tre donne,
poste ai domiciliari, nel dicembre del 2020, sono state
arrestate dalla Squadra Mobile di Trapani, perché trovate in
possesso di 366 grammi di cocaina. L'inchiesta ha inoltre
permesso di individuare i fornitori dello stupefacente: tre
trapanesi, due dei quali sottoposti alla custodia cautelare in
carcere, il terzo all'obbligo di dimora.
Durante le indagini sono stati sequestrati circa 530 grammi
di cocaina e crack e oltre 120 grammi di hashish. Secondo una
stima approssimativa, il volume di affari illecito si aggirava
intorno ai 2.000 euro giornalieri.
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