Negli Stati Uniti è una vera e propria epidemia che fa oltre 100mila morti l'anno. In Italia l'allarme Fentanyl - oppioide sintetico 80 volte più potente della morfina - è scattato dopo l'analisi di una dose di eroina venduta a Perugia: conteneva il 5% della pericolosa sostanza. Il Sistema nazionale di allerta rapida coordinato dal Dipartimento per le politiche antidroga si è dunque attivato.
Dal ministero della Salute è partita una nota agli assessorati alla Sanità di tutte le Regioni affinchè sollecitino le strutture che si occupano di dipendenze ad "informare le persone che fanno uso di sostanze dei gravissimi rischi per la salute". Si è messo quindi in moto il nuovo Piano nazionale di prevenzione contro l'uso improprio di Fentanyl e di altri oppioidi sintetici che prevede l'invio dell'allerta anche a tutte le forze di polizia e a tutte le amministrazioni competenti affinché sia rafforzata la rete di monitoraggio territoriale e aumentata l'attenzione in tutti i settori potenzialmente esposti. Il Piano era stato presentato lo scorso 12 marzo dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano.
"Questa droga - aveva detto in quell'occasione - è detta degli zombie, perchè trasforma gli assuntori in mostri che camminano. Ha effetto analgesico ma al di fuori di tali circuiti sanitari sta sostituendo l'eroina e può causare morte dopo soffocamento. E' a basso costo, ne basta poco. In Italia non c'è un'emergenza, ma c'è negli Usa e non essendoci frontiere invalicabili è bene non trovarsi scoperti". Il contrasto al Fentanyl è stato inserito nell'agenda del G7 dalla presidenza italiana. In una dichiarazione congiunta diffusa proprio ieri, i 7 leader- su iniziativa della premier Giorgia Meloni - si sono impegnati a "guidare gli sforzi in ambito internazionale per stroncare il traffico di droghe (in particolare quelle sintetiche dagli effetti particolarmente devastanti come il Fentanyl)".
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