La Procura della Repubblica
di Castrovillari ha chiesto il rinvio a giudizio per due persone
per la morte di Denise Galatà, la studentessa diciannovenne
dell'Istituto "Rechichi" di Polistena (Reggio Calabria) deceduta
il 30 maggio del 2023 dopo essere caduta in acqua mentre faceva
rafting sul fiume Lao, a Laino Borgo (Cosenza).
Il rinvio a giudizio è stato chiesto per il presidente del
consiglio direttivo della società di rafting, Giuseppe Cosenza
per l'istruttore che conduceva il gommone sul quale sedeva
Denise, Giampiero Bellavita. Ad entrambi è contestato il reato
di omicidio colposo. L'udienza preliminare si svolgerà davanti
al Gip di Castrovillari che è competente per territorio.
Era il pomeriggio del 30 maggio 2023 quando scattò l'allarme
per la scomparsa in acqua della ragazza durante un'escursione di
rafting sul fiume Lao. Gli altri partecipanti stavano rientrando
ma Denise mancava all'appello. Il corpo senza vita della
studentessa, morta per annegamento, venne recuperato l'indomani.
L'apertura dell'inchiesta portò all'iscrizione nel registro
degli indagati di 10 persone, tra le quali anche il sindaco di
Laino Borgo, Mariangelina Russo, e al sequestro della struttura
di rafting nonché di tutti i gommoni e le attrezzature
utilizzate durante l'escursione.
Secondo la Procura di Castrovillari, il presidente Cosenza
non avrebbe ottemperato "al divieto di introdursi nel fiume Lao
previsto dall'apposita ordinanza comunale emessa in attivazione
dello stato di allerta meteo, consentendo la discesa che, nel
preciso caso, veniva eseguita da accompagnatori non in possesso
delle necessarie qualifiche richieste per il grado di difficoltà
del corso d'acqua". La guida sarebbe stato in possesso "di una
qualifica federale insufficiente per la navigazione del fiume
Lao considerato il III° grado di difficoltà con passaggi di IV°
grado" e, inoltre, avrebbe composto "l'equipaggiamento del
gommone condotto in modo inadeguato rispetto alle contingenti
condizioni, consentendo la presenza di sole ragazze che,
ancorchè inesperte ed esili, cadevano più volte durante la
discesa prima dell'evento fatale per Denise". La guida, inoltre
avrebbe "trascurato e sottovaluto le criticità non interrompendo
la navigazione ed affrontando il tratto critico del Lao, nel
quale la ragazza cadeva nel fiume senza più risalire".
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