Il secondo nome "Benito", che
peraltro non ha mai usato, non gli piaceva visto il naturale
riferimento a Mussolini, tanto che ha chiesto e ottenuto di
essere chiamato soltanto Antonio. La notizia è contenuta
nell'Albo pretorio del Comune di Desenzano, sul lago di Garda,
nel Bresciano, dove un cittadino ha appunto scelto di rinunciare
al secondo nome "Benito" e la sua istanza è stata accolta dalla
Prefettura.
"Il nome Antonio Benito di fatto non è mai stato usato anche
per evidenti ragioni di imbarazzo stante la chiara connotazione
politica", è riportato nel documento depositato in Prefettura e
riportato dal quotidiano. Una richiesta accolta dal prefetto di
Brescia che ha dato il via libera al cambiamento voluto dal
cinquantanovenne. Nell'istanza inoltrata tramite un avvocato,
l'uomo ha chiesto di fare a meno del nome per il chiaro
riferimento al Duce oltre ad aggiungere un cognome per "ragioni
di natura affettiva" per riconoscenza nei confronti della madre
e dei nonni materni.
Le ragioni che lo hanno spinto a modificare il proprio nome
non sono quindi legate esclusivamente alla sfera politica ma
anche a "ragioni pratiche, familiari e affettive". Tra l'altro,
come è stato aggiunto nella documentazione ufficiale, il
protagonista della vicenda, "durante il periodo della scuola
negli elenchi risultava come Antonio e mai come Benito e solo in
seguito, ai tempi del liceo, è apparso in alcuni documenti il
secondo nome".
Antonio ha quindi chiesto di cancellare "Benito" da qualsiasi
registro. Un nome che gli ha provocato, come scritto nella
domanda, "imbarazzo" per i riferimenti a Mussolini.
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