Circa il 20% degli italiani, quasi
12 milioni di persone, si rivolgono ogni anno a maghi,
cartomanti, occultisti, guaritori, con una spesa media di 500
euro l'anno a testa e, dato nuovo emerso negli ultimi anni,
nella maggior parte dei casi chi è dipendente da queste pratiche
ha anche altre dipendenze. E' quanto emerge dal rapporto
dell'Osservatorio Antiplagio che, dopo dieci anni dall'ultimo e
in occasione del trentennale dell'associazione, è tornato a
raccogliere e presentare i dati di un fenomeno crescente anche
grazie ai social e alla rete, con il 90% dei consulti online e
solo il 10% in presenza.
"In trent'anni - spiegano il coordinatore nazionale, Giovanni
Panunzio, e il presidente, Alfredo Barrago - abbiamo ricevuto
circa 28 mila segnalazioni, ne raccogliamo un migliaio l'anno,
quasi tutte anonime, ma il sommerso è decisamente maggiore. La
solitudine e la facilità con cui i social permettono di
avvicinare e conoscere tutto delle persone rendono il fenomeno
ancora più vasto. Spesso c'è addirittura chi usa degli avatar e,
dopo aver ottenuto i soldi, sparisce". Secondo il rapporto,
considerando un esborso medio annuo di 500 euro a cliente, il
totale degli introiti annui per maghi e occultisti è di 6
miliardi, di cui 5,5 per consulti telefonici o online. Con un
tasso di evasione molto elevato: solo due clienti su 100, rileva
il rapporto, dice di aver ricevuto un regolare documento
fiscale, il 55%, una quietanza anonima, il 44% nulla. Per quel
che riguarda la clientela il 68% sono donne e, rileva sempre il
rapporto, di fronte a eventuali truffe, minacce, circonvenzioni,
rituali a sfondo sessuale, esercizi abusivi della professione
medica e manipolazioni mentali, solo il 3% delle vittime sporge
denuncia. A livello regionale il Piemonte conta 1.200 fra maghi,
veggenti, guaritori, medium, con 85mila clienti e una spesa di
50mila euro annui per consulti in studio.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA