Una bomba d'acqua come quella
avvenuta nelle ultime ore in Veneto è un evento straordinario,
come dice l'Università di Padova, che non accadeva da 300 anni,
"dall'altro però il clima sta cambiano e i modelli matematici e
gli algoritmi per gestire l'idraulica in Veneto sono adeguati
costantemente". Lo ha detto il Presidente Luca Zaia facendo il
punto della situazione nella sede della protezione civile,
affiancato dall'assessore Giampaolo Bottacin, dopo le avversità
meteorologiche che si sono verificate.
"Il Veneto è la regione in Italia che ha realizzato più opere
idrauliche in questi 14 anni (dall'alluvione del 2010 ndr) e può
essere un riferimento a livello nazionale per tutto quello che
si è fatto e si farà". Ma non basta. "Resta da fare sicuramente
ancora opere - ha aggiunto -.Noi saremmo pronti a 'mettere a
terra' almeno 1 miliardo di opere soprattutto di rinforzi
arginali e penso che l'Italia dovrebbe scegliere un piano
Marshall a tutela del dissesto idrogeologico: è inutile andare
avanti a pagare danni, meglio andare avanti a pagare opere".
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