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Pinelli, incidente probatorio d'ufficio in casi violenza genere

Pinelli, incidente probatorio d'ufficio in casi violenza genere

Così si evita la vittimizzazione secondaria in dibattimento

ROMA, 20 maggio 2024, 18:00

Redazione ANSA

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© ANSA/FABIO FRUSTACI

Diffondere l'uso dell'incidente probatorio tramite una adeguata formazione dei magistrati alla trattazione dei casi di violenza di genere: in questo modo, con l'incidente probatorio disposto d'ufficio, obbligatoriamente, si eviterebbe di stressare ulteriormente la vittima e si velocizzerebbero i procedimenti. Lo ha sottolineato il vicepresidente del Csm Fabio Pinelli audito oggi pomeriggio davanti alla Commissione sul femminicidio presieduta da Martina Semenzato sul tema della risposta organizzativa degli uffici giudiziari nell'affrontare i casi di violenza di genere. Un approfondimento sul tema era stato chiesto dalla Commissione al Csm lo scorso 22 gennaio.
    L'incidente probatorio "se chiesto dai pm e correttamente interpretato dai giudicanti (il riferimento è alla sua sostanziale obbligatorietà), è destinato a evitare l'audizione in dibattimento della vittima e ad imprimere d'altro canto un accelerazione allo stesso processo facilitando la celebrazione di riti alternativi". Oltre a caldeggiare una formazione giuridica dei magistrati per andare in questa direzione, Pinelli ha aggiunto che occorre anche migliorare "la capacità di comprensione e analisi in capo al giudice degli aspetti sociali e psicologi, non trascurando che l'audizione di soggetti rispetto ai quali le domande volte all'accertamento della verità potrebbero comunque essere foriere di ulteriori disagi e sofferenze".
    Per quanto riguarda la formulazione delle domande, per Pinelli "ciò implica che i giudici stessi chiamati a porre le domande ma anche le parti, e dunque il p.m. e/o i difensori, ricevano una adeguata formazione sulla modalità di formulazione delle domande stesse al duplice scopo, si badi, di non creare ulteriori danni o disagi a chi è stato vittima, ma anche di evitare che colpendone la fragilità se ne possano di fatto alterare le risposte", ha concluso il vicepresidente del Csm.
   
   

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