La sezione disciplinare del
Consiglio superiore della magistratura ha assolto l'ex
Procuratore della Repubblica aggiunto di Catanzaro Vincenzo
Luberto dalle incolpazioni che gli venivano mosse in quanto sono
risultati insussistenti gli addebiti disciplinari che gli
venivano contestati. La sezione che ha emesso la sentenza é
stata presieduta dal vicepresidente del Csm, Fabio Pinelli.
Il procedimento disciplinare a carico di Luberto traeva
origine dall'inchiesta condotta nel 2016 dalla Procura della
Repubblica di Salerno in cui il magistrato era indagato per
corruzione aggravata. A Luberto si contestava, in particolare,
di avere favorito un ex parlamentare del Pd, Ferdinando Aiello.
A causa del suo coinvolgimento nell'inchiesta per Luberto era
stato disposto il trasferimento d'ufficio al Tribunale civile di
Potenza. Il procedimento penale scaturito dall'inchiesta si é
poi risolto con l'assoluzione, da parte del Gup di Salerno, sia
di Luberto che di Aiello a conclusione del processo con rito
abbreviato. L'assoluzione é stata motivata dall'accertata
insussistenza di qualsiasi favoritismo da parte di Luberto nei
confronti dell'ex parlamentare, che conosceva solo per il fatto
di essere un paziente della moglie, che é una dentista.
Nel periodo in cui é stato Procuratore aggiunto di Catanzaro
Luberto ha condotto importanti inchieste sulle cosche di
maggiore rilievo della 'ndrangheta, tra cui quelle dei
Forastefano e degli zingari di Cassano allo Ionio, gli Acri di
Rossano, i Muto di Cetraro ed i Farao-Marincola di Cirò e sulla
gestione del Cara di Isola Capo Rizzuto. Inchieste conclusesi
con pesanti condanne per le persone coinvolte.
Malgrado l'assoluzione, Luberto non ha potuto fare rientro nella
Procura della Repubblica di Catanzaro poiché il posto di
Procuratore aggiunto che occupava è stato, nel frattempo,
assegnato ad un altro magistrato. Luberto è andato così a
svolgere le funzioni di sostituto Procuratore generale a Reggio
Calabria, dove si trova tuttora.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA