"Mi definisco fieramente frocia". Lo ha detto Imma Battaglia, la leader storica del movimento Lgbt Italia riferendosi alla frase che avrebbe Papa Francesco lo scorso 20 maggio nell'incontro a porte chiuse con i vescovi italiani arrivati a Roma per l'assemblea generale, a Radio Cusano Campus, durante la trasmissione 'L'Italia s'è desta'. "Oggi viviamo nel politically correct quindi - ha detto Battaglia come riferisce una nota della radio - tutti stanno attenti a dire la parola frocio, ma io lo rivendico" aggiungendo "quando il politically correct non ha azioni in linea con la correttezza politica è evidente che è una ipocrisia, perciò preferisco che mi dica in faccia frocio".
Sulle affermazioni di Papa Francesco ha spiegato: "Sono rimasta senza parole perché per quanto questo Papa sia popolare mi lascia delusa e offesa. La scelta di seguire un'ispirazione teologica deve anche seguire regole che dovrebbero essere uguali per tutti. Se si sceglie quella strada c'è il celibato, l'astensione dalla sessualità, che vale tanto per gli eterosessuali che per gli omosessuali". Secondo la Battaglia questa è una discriminazione: "Come c'è tanta frociaggine, c'è tanto puttanaio.
È sempre la stessa cosa, le regole non sono uguali per tutti, mi faccio una risata ma mi dà molto fastidio: io dico né frociaggine né puttanaggine." Parlando delle prossime elezioni europee ha poi aggiunto: "Il problema delle persone, per vivere degnamente, sono salario e casa. C'è la denatalità che è un problema di tutte le economie, ma se noi invece di parlare di queste cose, in una campagna che è la campagna elettorale europea, ritorniamo sempre allo stesso tema 'famiglia cristiana' quando vuoi che l'abbattiamo?! Questi politici sono privi di identità seria, privi di una prospettiva ma non per me, dico, per i loro figli: questo è il problema del nostro paese".
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