Test d’ingresso o diploma di Maturità? Questo il dilemma a cui quest’anno devono trovare una soluzione molti dei 67.260 contendenti per un posto a Medicina e Chirurgia per il prossimo anno accademico.
La partita si gioca infatti in “due tempi”, che sono proprio a ridosso dell’esame di Maturità: 28 maggio e 30 luglio; nel bel mezzo ci sarà il primo scritto di Maturità, fissato per il 19 giugno. Un calendario che, per ben 9 maturandi su 10 che aspirano al camice bianco, condizionerà (in negativo) l’esame di Stato.
A mostrare questo diffuso senso di agitazione che sta animando le ragazze e i ragazzi alle prese con i due appuntamenti è un sondaggio del portale Skuola.net, effettuato intervistando 1.000 maturandi alla vigilia dell’inizio di questo periodo. Appena 1 su 10 pensa di farcela a dare il massimo sia al cospetto delle prove scritte e orali di Maturità sia di quelle d’accesso a Medicina.
Quasi la metà (45%) ha manifestato delle difficoltà nel seguire contemporaneamente la preparazione per il doppio impegno; ma non per questo non proverà a dare il massimo sia in un caso (i quiz di Medicina) che nell’altro (la Maturità). Più o meno gli stessi - un altro 45% - hanno invece già rinunciato a uno dei due obiettivi, cercando di concentrarsi su un traguardo soltanto e tentando di fare quanto possibile per quello lasciato indietro.
La priorità viene accordata all’esame di Stato: il 30%, infatti, sta privilegiando il ripasso in vista delle prove di fine giugno-inizio luglio, il 15% si sta focalizzando soprattutto sui quiz universitari di maggio e di luglio (la maggior parte li sosterrà entrambi).
Ma, di nuovo, in pochi vogliono darsi per sconfitti a prescindere. Lo dimostrano le tempistiche della preparazione proprio per i test accademici. Basti pensare che oltre 4 su 10 hanno cominciato a prendere confidenza con la prova nel corso del 2023: il 27% ha iniziato lo studio praticamente al termine della scorsa estate, il 14% verso la fine di dicembre.
E un altro 22% è partito al principio del 2024, da gennaio. Solamente poco più di un terzo (37%) ha atteso la primavera per darci sotto con i quiz: forse per loro la missione potrebbe essere davvero impossibile o quasi.
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