Tensioni, bombe carta e fumogeni, a Roma, durante il corteo contro il governo che si è svolto nelle stesse ore in cui la premier Giorgia Meloni chiudeva la campagna elettorale di Fratelli d'Italia a Piazza del Popolo. Si sono dati appuntamento alle 15.00 a Piazzale Aldo Moro, a Roma, i collettivi studenteschi provenienti da tutta Italia per poi partire tutti insieme in corteo verso Porta Pia: qualche centinaio di universitari dalle diverse acampade del Paese, tra loro anche qualche liceale. Si sarebbero, infatti, dovuti unire tutti alla manifestazione nazionale "contro il governo Meloni" partita dopo le 14.30 da piazza Vittorio Emanuele II e promossa da diverse sigle: Potere al Popolo, Osa e Cambiare Rotta, Usb tra le la tante.
E così hanno fatto, con la contrarietà di qualche manifestante, fino a viale Castro Pretorio quando un gruppo di appartenenti ai collettivi ha deviato il percorso principale per tentare di raggiungere il centro della città da via Vicenza. Il gruppo compatto e nascosto da uno striscione "barriera" ha quindi iniziato a lanciare petardi, bombe carta e fumogeni verso il cordone di agenti schierati in tenuta antisommossa. Polizia e manifestanti si sono a quel punto fronteggiati con i primi che hanno allontanato i manifestanti, inizialmente con gli scudi e poi con i lacrimogeni. Secondo quanto si è appreso erano partiti dalla Sapienza i circa 200 manifestanti protagonisti delle tensioni con le forze dell'ordine. Il gruppo aveva tentato di unirsi al corteo ma gli stessi manifestanti lo avrebbero impedito. A quel punto, all'altezza di via Vicenza, dietro scudi di plexiglass coperti da bandiere, hanno tentato di sfondare il cordone delle forze dell'ordine ma sono stati respinti. Poi si sarebbero accodati alla fine del corteo tornando sul percorso concordato. Intanto, davanti al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, erano già arrivati gli oltre 5mila partecipanti, secondo gli organizzatori, - provenienti da quasi tutte le regioni d'Italia - alla manifestazione nazionale contro il governo. Durante il tragitto i manifestanti hanno compiuto alcune azioni come il lancio di frutta e verdura verso una caserma dell'esercito a Castro Pretorio e un aeroplano di cartone bruciato davanti al Palazzo dell'Aeronautica. Lo stesso che è stato preso di mira dai collettivi con il lancio di vernice rossa. "Fuori la Nato dall'Università" hanno scandito gli studenti una volta fatto ritorno alla città universitaria dove domani e dopodomani si terrà "l'assemblea nazionale delle acampade".
E a Milano una ventina di contestatori ha tentato di avvicinarsi al gazebo della Lega a piazza Duomo, allestito a poche decine di metri dal palco sul quale era in corso la chiusura della campagna elettorale del partito con il segretario Matteo Salvini e il generale Roberto Vannacci. I manifestanti avrebbero tentato di strappare un manifesto del Carroccio. Gli agenti della polizia sono, quindi, intervenuti immediatamente e li hanno allontanati senza che si creassero particolari tensioni.
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