Il pm di Milano Enrico Pavone ha chiesto il rinvio a giudizio per l'uomo di 56 anni accusato di una serie di scritte antisemite che erano comparse tra l'11 e il 19 ottobre scorsi su alcuni muri di strutture sanitarie della città e di una pasticceria.
L'udienza preliminare è stata fissata per domani davanti al gup Roberto Crepaldi: la difesa potrebbe chiedere la messa alla prova.
Il 56enne, imputato per "propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa", si sarebbe reso responsabile di 6 diversi episodi che riguardano messaggi pro Hitler e Hamas e contro gli ebrei.
Il primo risale all'11 ottobre scorso, quando le scritte erano comparse nei bagni e nell'area bar dell'ospedale San Giuseppe.
Lo stesso giorno ne avrebbe realizzate anche altre sulla parete di uno degli ascensori della stessa struttura sanitaria.
Il 13 ottobre, imbrattamenti dello stesso tenore erano comparsi nel bagno dell'area accettazione del Centro Diagnostico italiano di via Saint Bon e, alcuni giorni più tardi, anche in altri bagni della stessa sede. Il 19 ottobre, infine, il 56enne avrebbe realizzato ulteriori scritte in una panetteria del quartiere ebraico milanese e ancora una volta al San Giuseppe.
Agli atti dell'inchiesta vi sono anche le immagini che lo ritraggono mentre imbratta i muri. Sui suoi profili social, l'uomo avrebbe pubblicato anche effigi a favore di organizzazioni terroristiche e vignette contro Israele.
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