/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Truffa ecobonus nel Messinese,sequestrati 1,7 milioni di beni

Truffa ecobonus nel Messinese,sequestrati 1,7 milioni di beni

Provvedimento per quattro persone e un istituto di credito

BARCELLONA POZZO DI GOTTO, 05 giugno 2024, 09:38

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

Militari del comando provinciale della Guardia di Finanza di Messina hanno sequestrato beni per 1,7 milioni di euro nell'ambito di un'inchiesta, coordinata dalla Procura di Barcellona Pozzo di Gotto, sulla presunta indebita percezione di bonus edilizi. Il provvedimento, emesso dal gip, è stato eseguito nei confronti di quattro persone fisiche e di un istituto di credito. Dalle indagini, secondo la ricostruzione della Procura, sarebbe emerso "un sistema fraudolento ideato per lucrare sui benefici fiscali". Gli accertamenti sono snati dall'approfondimento di alcune anomale movimentazioni di denaro, consistenti in giroconti bancari disposti dagli indagati a favore di conti correnti esteri loro riconducibili, adducendo quale causale dell'operazione "accredito per cessione crediti d'imposta".
    Finanzieri della compagnia della Guardia di finanza di Milazzo avrebbero riscontrato come gli ingenti flussi finanziari, ammontanti a oltre 800.000 euro, provenissero da un istituto di credito che aveva monetizzato ad alcuni contribuenti i crediti delle agevolazioni fiscali riconducibili ai cosiddetti 'ecobonus - sismabonus - bonus facciate - bonus recupero patrimonio edilizio", ceduti tramite la piattaforma denominata "cessione crediti" dell'Agenzia delle entrate. Dalle indagini sarebbe emersa anche la presenza di "ingenti crediti, ottenuti dall'inserimento nei sistemi informatici di mendaci dichiarazioni, appositamente predisposte dagli indagati al solo scopo di ottenere i vantaggi fiscali messi a disposizione dallo Stato per la ristrutturazione del patrimonio edilizio". Le Fiamme gialle avrebbero accertato che i richiedenti non avevano "appaltato ad alcuna ditta i lavori di manutenzione né, tanto meno, ricevuto alcuna fattura corrispondente agli importi autocertificati nelle istanze", che "non c'era traccia di alcuna obbligatoria comunicazione di inizio lavori" e che "gli indagati non risultavano neanche proprietari degli immobili o conduttori, a qualunque titolo". "I fittizi crediti fiscali così artatamente creati - contesta la Procura - quindi, venivano ceduti dagli indagati a un istituto creditizio, per la successiva monetizzazione, arrivando persino a frazionare l'ammontare complessivo, attraverso più cessioni, con l'intento di eludere la normativa antiriciclaggio".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza