Il processo è iniziato. A rilento, ma è iniziato. "Vogliamo celebrarlo in tempi contenuti anche se dal punto di vista del numero di magistrati rispetto al mese scorso la situazione non è migliorata, ma è addirittura peggiorata", ha detto in aula il presidente della Corte d'Assise di Brescia Roberto Spanó che deve giudicare Roberto Zorzi, ritenuto uno degli esecutori materiali della strage di piazza della Loggia del 28 maggio 1974.
L'imputato, che è cittadino americano e che oggi ha 70 anni, non era presente in aula. I suoi legali avevano chiesto di annullare il rinvio a giudizio, ma i giudici hanno rigettato l'eccezione.
"Zorzi è stato indagato una prima volta nel 2015 ma dopo due anni la Procura non ha chiesto l'archiviazione e neppure disposto un rinvio a giudizio, ma prima ha aperto una nuova inchiesta contro ignoti e poi un altro fascicolo contro Zorzi senza aver mai definito il primo procedimento nei suoi confronti", ha spiegato in aula l'avvocato Stefano Casali, che difende l'ex estremista veneto.
Nel corso dell'udienza le parti hanno formulato le loro richieste di prova. L'accusa, rappresentata dal procuratore aggiunto Silvio Bonfigli e dal pm Caty Bressanelli hanno chiesto l'esame dell'imputato. Stessa richiesta depositata dalla difesa e quindi Roberto Zorzi, che da anni vive negli Stati Uniti dove alleva cani dobermann in un allevamento che ha chiamato "Il Littorio", nei prossimi mesi entrerà in aula a Brescia.
Nel frattempo non è ancora stata risolta la carenza di magistrati. Il giudice Roberto Spanó aveva già manifestato nei mesi scorsi le difficoltà di poter affrontare in tempi ragionevoli un processo tanto impegnativo a causa della mancanza di giudici nella sezione che presiede. Una settimana fa i vertici della giustizia bresciana avevano pubblicamente manifestato preoccupazione perché nonostante le ripetute rassicurazioni e gli annunci da parte del ministero della Giustizia a Brescia non sono ancora stati inviati nuovi giudici.
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