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Rapine in villa, il Veneto 'terra di conquista'

Rapine in villa, il Veneto 'terra di conquista'

Agiscono spesso bande dell'Est, nel 2007 il massacro di Gorgo

VENEZIA, 21 giugno 2024, 16:40

Redazione ANSA

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Veneto: nuova vita alle dimore storiche con l 'heritage tourism (merola) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Veneto: nuova vita alle dimore storiche con l 'heritage tourism (merola) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il Veneto delle villette costruite con il lavoro e i risparmi di una vita è terra di conquista da decenni per le bande delle rapine violente, anche con esiti tragici. Mai fino ad oggi, però, c'era stata una vittima così importante e nota in tutto il mondo come Roberto Baggio.

   Del resto non è mai cambiata la dinamica degli assalti alle abitazioni, soprattutto a quelle isolate e situate ai margini dei centri urbani, dove i proprietari - il più delle volte persone anziane - vengono malmenati, legati e costretti a consegnare denaro e preziosi inutilmente chiusi in cassaforte. A volte le incursioni fruttano poca roba, qualche orologio e del denaro, a volte il bottino è più grosso. Episodi frequenti, relegati alle pagine interne della cronaca, a volte visti anche come "scotto" da pagare alla ricchezza diffusa di queste terre.

   La notte del 21 agosto 2007 però, a Gorgo al Monticano, piccolo centro della provincia di Treviso, vi fu l'orrore, con l'uccisione barbara di due anziani coniugi, Guido Pellicciardi e Lucia Comin, che abitavano nella dependance di una villa padronale che custodivano. Una banda di cittadini dell'Europa dell'Est li aggredì chiedendo le chiavi dell'edificio principale. I due si rifiutarono - nemmeno le avevano, le chiavi - e furono massacrati di botte fino alla morte. La banda fu presa e condannata - uno si suicidò in carcere - ma l'indignazione e la paura da allora si fecero più frequenti.

   È la provincia trevigiana quella che ha registrato più episodi del genere, dove c'è una concentrazione particolare di unifamiliari. Spesso i gruppetti passano in rassegna più appartamenti vicini, razziando quanto più possibile, senza curarsi se all'interno vi siano o meno gli occupanti. Nel dicembre 2010 capitò anche alla casa del presidente veneto Luca Zaia - che era assente - e in quell'occasione scattò l'allarme.

   Gli obiettivi sono stati anche siti più particolari, come le "valli", ossia le tenute ai margini della Laguna di Venezia di proprietà di industriali come Stefanel e Schiavon, e poi la provincia di Vicenza.

   Sono state numerose le operazioni delle forze dell'ordine per scovare e sgominare qualche banda dedita a questo tipo di "imprese": in generale si tratta di cittadini provenienti dai Paesi balcanici e dell'Est Europa. Ma c'è subito un'altra banda pronta a rimpiazzare quelli che si sono "bruciati".   

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