"Eravamo l'eccellenza
mondiale in campo sanitario (ce la battevamo con la Francia)
grazie a una riforma datata 1978, che garantiva la cura
sanitaria per tutti, e invece, anno dopo anno ci siamo
"americanizzati". Se non hai i soldi non ti curi, come in
America. Sono aumentate le assicurazioni sanitarie per prenotare
da privato e ovviare alle liste d'attesa pubbliche che durano
mesi (una mammografia, costo 150 euro minimo può arrivare a due
anni, una colonscopia a 1.400 a un anno)". Lo dice l'inchiesta
di Famiglia cristiana sulla sanità: "4 milioni e mezzo di
italiani rinunciano alle cure".
"Colpa - spiega il settimanale cattolico - di 21 sistemi
sanitari diversi regione per regione e al fatto che spendiamo
meno per la sanità rispetto alla media europea, nonostante
abbiamo la popolazione più anziana d'Europa e dunque bisognosa
di cure. E così i medici se ne vanno nel privato, i Pronto
Soccorso scoppiano, 4 milioni e mezzo di poveri rinunciano a
curarsi e a fare prevenzione".
"L'inchiesta - spiega anche una nota - contiene un'intervista a
don Massimo Angellelli, responsabile della pastorale della
salute della Cei, cui fanno capo oltre mille tra centri,
cliniche e ospedali gestiti da religiosi, come il
Fratebenefratelli. Per Angelelli lo Stato dedica uno scarso
riconoscimento alle strutture cattoliche non profit, considerate
alla stessa stregua di centri sanitari privati a fin di lucro".
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