La strada regionale di Cogne, unico collegamento tra la "perla" delle Alpi e il fondo valle, resterà chiusa per almeno un mese. L'annuncio del ministro per la protezione civile Nello Musumeci ha gettato lo scompiglio nella località turistica valdostana, colpita dall'alluvione dello scorso fine settimana: "Quella arteria importante e strategica temo non possa essere messa in sesto e resa percorribile nello spazio di un mese" sono state le sue parole.
I lavori per il ripristino della viabilità sono già iniziati: in almeno tre tratti la furia del torrente Grand Eyvia si è portata via la strada, lasciando voragini profonde fino a 20 metri. Gli escavatori stanno cercando di riportare il corso del torrente nel suo alveo originale. Poi si passerà al riempimento e alla realizzazione di una pista carrabile per i mezzi di cantiere. Ci vorranno settimane.
"I danni sono ingenti, il torrente ha provocato una serie di situazioni particolarmente critiche che nemmeno durante l'alluvione del 2000 erano state di tale entità" ha commentato il presidente della Regione, Renzo Testolin. La stagione turistica di un paese che vive di turismo è seriamente a rischio.
"Non possiamo permetterci una riapertura della strada tra un mese", taglia corto Andrea Celesia, albergatore ed ex assessore di Cogne, che aggiunge: "Speriamo in un'apertura molto più veloce, entro fine luglio. Altrimenti la stagione turistica è compromessa. Aprire a metà agosto vuol dire perdere il 90% dell'incasso". "Siamo una località turistica, è ovvio che i danni per noi saranno enormi. Adesso stiamo cercando di capire come organizzarci" ha aggiunto Deborah Bionaz, assessore al turismo di Cogne.
La soluzione potrebbe arrivare dal cielo e a proporla è stata la ministra del turismo, Daniela Santanché, durante una riunione con le autorità regionali e le categorie economiche.
"Trasporteremo i turisti a Cogne con l'elicottero. È un'idea che farà bene alla Valle d'Aosta e alla comunità di Cogne. Il progetto lo abbiamo chiamato 'Cogne mette le ali'. Piuttosto che mettere le persone in cassa integrazione, chiudere le strutture alberghiere, chiudere la comunità, lavoreremo per far arrivare i turisti ad Aosta, prelevarli con l'elicottero e portarli a Cogne. Dovranno naturalmente fermarsi per un periodo congruo, almeno quattro giorni in albergo oppure 15 giorni in seconda casa". Santanché ha anche annunciato uno stanziamento di 10 milioni di euro "per sostenere tutti gli albergatori, le strutture extra-alberghiere, i ristoratori che hanno avuto danni diretti dall'alluvione dei giorni scorsi".
Mentre a Cogne la situazione sta tornando alla normalità (l'acquedotto è stato ripristinato), a Cervinia sono centinaia i volontari impegnati nel ripulire scantinati e garage dal fango.
"La situazione è critica, si lavora a pieno ritmo, fortunatamente le temperature si sono abbassate rallentando il flusso del torrente Marmore" spiega il vicesindaco di Valtournenche, Massimo Chatrian. I danni non sono ancora stati quantificati ma - sottolinea - "sono per milioni di euro".
Intanto si attende una nuova ondata di maltempo. Sulla base delle previsioni, la Protezione Civile ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse: per il 3 luglio allerta gialla in Emilia-Romagna, Lazio, Umbria, su gran parte del Veneto e su parte di Lombardia, Abruzzo, Molise, Basilicata e Calabria.
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