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Omicidio Bozzoli, confermato l'ergastolo per il nipote, ma lui non si trova: è ricercato

Omicidio Bozzoli, confermato l'ergastolo per il nipote, ma lui non si trova: è ricercato

Il suo nome inserito nel database dei ricercati

BRESCIA, 02 luglio 2024, 15:13

Redazione ANSA

ANSACheck
Giacomo Bozzoli (foto del 30 settembre 2022) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Giacomo Bozzoli (foto del 30 settembre 2022) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Ancora nessuna notizia in merito a Giacomo Bozzoli, il 39enne bresciano condannato in Cassazione all'ergastolo per l'omicidio dello zio Mario, che secondo i giudici sarebbe avvenuto nella fonderia di famiglia di Marcheno (Brescia) l'8 ottobre 2015, e che i carabinieri non hanno trovato a casa sua, sul lago di Garda, ieri sera poche ore dopo il pronunciamento della Cassazione che ha confermato le sentenze di primo e secondo grado. Non è chiaro se Bozzoli si sia allontanato per evitare l'arresto in carcere o se invece stia valutando in queste ore di costituirsi in un carcere e sceglierebbe lui direttamente.

La casa è chiusa, l'erba in giardino è alta: questo lo scenario che i carabinieri si sono ritrovati quando hanno suonato al cancello della villa a Soiano del Lago senza trovarlo. Per i vicini di casa, Bozzoli, la moglie e il figlio piccolo, non si vedrebbero da una decina di giorni. 

Il nome di Giacomo Bozzoli è stato inserito nel database delle forze dell'ordine a livello nazionale affinché possa essere fermato qualora venga trovato in alberghi, aeroporti, porti e zone turistiche. In questo momento non si troverebbero neppure la moglie e il figlioletto di Bozzoli.

I suoi legali si trincerano dietro ad un no comment mentre il padre Adelio, che ieri era presente in Cassazione a Roma e che aveva spiegato che il figlio stava aspettando l'esito del processo a casa, non risponde più al telefono. 

Secondo i giudici, Mario Bozzoli è stato ucciso dal nipote e gettato nel forno della fonderia di Marcheno la sera dell'8 ottobre 2015 come sostenuto dalla corte d'assise di Brescia poi confermato dalla corte d'assise d'appello e ora dalla Cassazione. Gli uffici della Procura di Brescia hanno già ricevuto l'estratto della sentenza della Cassazione, atto fondamentale per poter emettere l'ordine di carcerazione. 

La Cassazione dunque ha confermato la doppia condanna che il 39enne bresciano aveva già incassato in primo grado e in appello a Brescia. 

Bozzoli che in questi nove anni è sempre rimasto in libertà non ha seguito l'udienza a Roma.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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