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Chi è Giacomo Bozzoli e perché è ricercato. Dall'omicidio nell'altoforno alla fuga in Maserati, le tappe della vicenda

Chi è Giacomo Bozzoli e perché è ricercato. Dall'omicidio nell'altoforno alla fuga in Maserati, le tappe della vicenda

Ergastolo confermato in Cassazione per l'uccisione dello zio nella fonderia di Marcheno

03 luglio 2024, 18:56

a cura di Enrica Di Battista

ANSACheck
Giacomo Bozzoli - RIPRODUZIONE RISERVATA

Giacomo Bozzoli - RIPRODUZIONE RISERVATA

La procura di Brescia con il pm Claudia Passalacqua ha firmato nei confronti di Giacomo Bozzoli il Mae, mandato d'arresto europeo.

Il provvedimento è scattato a poche ore di distanza dal decreto di latitanza che era stato siglato dal presidente della prima sezione penale del tribunale di Brescia Roberto Spanò, il primo giudice che aveva condannato Bozzoli all'ergastolo per l'omicidio dello zio Mario, l'imprenditore di Marcheno svanito nel nulla l'8 ottobre 2015, ucciso dal nipote che lo ha gettato nel forno della fonderia. Stando alle ultime ricostruzioni Giacomo Bozzoli negli ultimi sei mesi non ha mai affrontato viaggi in aereo.

Giacomo Bozzoli, 39 anni, è attualmente latitante dopo l'ergastolo in via definitiva per l'omicidio dello zio, Mario Bozzoli, nel 2015.

Ecco le tappe della vicenda.

L'8 ottobre 2015 l'imprenditore Mario Bozzoli, 50 anni, titolare insieme al fratello Adelio della fonderia di famiglia, la Bozzoli srl, scompare nel nulla a Marcheno (Brescia). Le ricerche si concentrano intorno all'azienda e i sospetti puntano presto sul nipote Giacomo Bozzoli, che lavora anche lui in fonderia.

Il corpo di Mario Bozzoli non è mai stato trovato. Secondo gli inquirenti, Giacomo Bozzoli uccise lo zio e lo gettò nel altoforno.  

Sei giorni dopo la scomparsa, l'operaio Giuseppe Ghirardini, addetto al forno, l'ultimo ad aver visto Bozzoli, venne trovato morto sulle rive di un torrente a Ponte di Legno. Si sarebbe suicidato con un'esca di cianuro.

I TRE GRADI DI GIUDIZIO

Nel 2020 Giacomo Bozzoli viene rinviato a giudizio, accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e distruzione di cadavere. L'uomo viene condannato all'ergastolo in primo grado nel 2022 e in secondo grado nel 2023. Infine, il 1 luglio 2024 la Cassazione ha confermato l'ergastolo in via definitiva.

L'ex fidanzata di Bozzoli dal 2008 al 2012, Jessica, teste chiave nel processo, ha riferito di un presunto piano che il ragazzo le presentò per uccidere lo zio: "Lo odiava", ha ricordato la donna. Giacomo Bozzoli si è invece sempre professato innocente: "Lo amavo, non l'ho ucciso", disse in un'udienza.

LA LATITANZA

Lo scorso 1 luglio Giacomo Bozzoli non era in aula alla lettura della sentenza in Cassazione. Quando le forze dell'ordine si sono recate nella sua villa a Soiano, sul lago di Garda, non lo hanno trovato. In casa non c'erano neanche la moglie e il figlio. I vicini parlano di un'assenza che dura da giorni e l'erba nel giardino della villa è già alta. 

Due le ipotesi avanzate subito dagli inquirenti: Bozzoli può essere fuggito per sottrarsi al carcere oppure in attesa di costituirsi in un istituto penitenziario ''migliore'', a suo avviso, del sovraffollato Canton Mombello. I suoi telefoni risulterebbero staccati.

Tutte le strade, quindi, sono aperte e le ricerche sono in corso a tutto campo. Al momento, Giacomo Bozzoli è ricercato come latitante ed il suo nome è stato inserito nel database delle forze dell'ordine a livello nazionale affinché possa essere fermato ovunque fosse. 

Alle 5.51 del 23 giugno è stato registrato un passaggio della Maserati Levante intestata a Giacomo Bozzoli dal portale di Manerba, in provincia di Brescia. Si sarebbe dunque allontanato con moglie e figlio, prima della sentenza di terzo grado. Secondo il suocero, sentito dagli inquirenti, la famiglia sarebbe "in una località imprecisata della Francia".

Gli inquirenti attendono che si consegni spontaneamente entro oggi, poi potrebbe scattare il mandato di arresto internazionale.

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