Si è chiuso con una condanna più mite rispetto a quella proposta dalla Procura, il secondo processo in abbreviato nei confronti di Alberto Genovese, l'ex imprenditore del web che sta scontando 6 anni e 11 mesi per aver drogato e violentato due ragazze di cui una ai tempi maggiorenne da poco. Finito di nuovo imputato per ulteriori episodi di abusi sessuali che avrebbe commesso con lo stesso schema, a cui si aggiungono le accuse di intralcio alla giustizia e detenzione di materiale pedopornografico, per lui la sentenza è arrivata quasi inaspettata, tant'è che alla lettura del dispositivo ha pianto.
A circa una settimana dal patteggiamento per evasione fiscale, il gup di Milano Chiara Valori, ha condannato il fondatore di start up digitali a 1 anno e 3 mesi di carcere in continuazione con la pena precedente solo per un tentato abuso in concorso con la sua fidanzata dell'epoca, Sarah Borruso, la quale ha preso un anno di reclusione (convertibile in pena pecuniaria). Inoltre sono stati ritenuti provati sia l'offerta di 8 mila euro alla18enne affinchè modificasse le accuse contenute nella denuncia che, nel novembre 2020, lo portò in carcere e sia la detenzione di materiale pedopornografico.
Imputazione, questa, che riguarda una cartella chiamata "La Bibbia 3.0" nella quale la Polizia postale trovò immagini di minori.
Il giudice però, a differenza della Procura, non ha ritenuto l'ex imprenditore responsabile, in concorso con Borruso, di più episodi di violenza sessuale che, secondo il capo di imputazione, sarebbero avvenuti tra il marzo 2019 e l' ottobre 2020 nei confronti di una modella 22enne con cui aveva intrecciato una relazione e che, poi, lo aveva denunciato. Per ciò era scattata una ulteriore richiesta di misura cautelare, poi rigettata dal gip Tommaso Perna. Nei confronti della ragazza, che sul caso era stata ospite in alcune trasmissioni in tv, sono stati trasmessi gli atti in Procura per calunnia in seguito all'assoluzione "perché il fatto non sussiste"
Alla sbarra anche Daniele Leali, ex amico di Genovese e dj dei festini su 'Terrazza Sentimento'. Quest'ultimo, accusato pure lui di intralcio alla giustizia, risponde anche di cessione di cocaina è stato condannato a 5 anni di carcere l'unica pena in linea con quella avanzata dai pm Rosaria Stagnaro e Paolo Filippini titolari delle indagini con l'aggiunto Letizia Mannella e condotte dalla Squadra Mobile. Il gup, infatti, ha ridimensionato i 3 anni e 4 mesi e 20 giorni (pena che teneva conto anche dei risarcimenti alle vittime) chiesti per Genovese e i 3 anni per l'allora compagna. La quale, difesa dall'avvocato Gianmaria Palminteri, sarà in aula il prossimo 9 settembre per una conversione della pena. Da lì scatteranno ii 90 giorni per il deposito delle motivazioni.
"Questa sentenza arriva a quattro anni dai fatti e si riferisce a'una persona diversa - ha commentato il difensore Salvatore Scuto - che sta compiendo un percorso molto approfondito e che ormai ha lasciato dietro di sé quel brutto momento che ha attraversato".
Oggi è stato il giorno del verdetto in appello anche per Omar Confalonieri, l'ex agente già condannato in secondo grado a 4 anni e 4 mesi per aver drogato una coppia e violentato la donna, è stato prosciolto, assieme alla moglie. Imputato per altri cinque casi di presunte violenze sessuali è stato prosciolto per una questione procedurale: per il collegio presieduto da Flores Tanga "l'azione penale non doveva essere iniziata" per via della tardività delle querele.
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