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Madre e figlio non tornano a casa, affogati nel Garda

Madre e figlio non tornano a casa, affogati nel Garda

Tre morti nei laghi, anche bimba in un bioparco nel Cuneese

17 luglio 2024, 21:53

di Marianna Malpaga

ANSACheck
Hanna Shabratska e Oleksiy, di origini ucraine ma residenti a Rovereto - RIPRODUZIONE RISERVATA

Hanna Shabratska e Oleksiy, di origini ucraine ma residenti a Rovereto - RIPRODUZIONE RISERVATA

Ancora tre morti nei laghi italiani. Sono stati ritrovati senza vita nelle acque del lago di Garda i corpi di Hanna Shabratska e del figlio Oleksiy, originari dell'Ucraina ma da circa due anni residenti nel comune di Vallarsa, in Trentino. È morta anche una bambina di sette anni che era scomparsa questo pomeriggio in un bioparco di Caraglio, in provincia di Cuneo.

Sul Garda le ricerche sono partite nella serata di martedì 16 luglio, quando il compagno della donna, non vedendoli rientrare a casa dopo una giornata al lago, ha lanciato l'allarme. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Riva del Garda, la Guardia costiera, i vigili del fuoco volontari con i sub del Corpo permanente dei vigili del fuoco e la polizia di Stato.

Le ricerche si sono concentrate nella zona tra Punta Lido e la Spiaggia dei Sabbioni. È in questo punto che madre e figlio, di 52 e 19 anni, sarebbero stati avvistati dalle telecamere verso le 11.20, mentre stavano entrando in acqua. Da quel momento più nessuna notizia di loro. Dopo il ritrovamento di alcuni effetti personali, nel pomeriggio sono stati ritrovati i due corpi, che si trovavano a una profondità di circa 15-18 metri, a poca distanza l'uno dall'altro. Sono stati portati all'obitorio, a disposizione del pubblico ministero di turno, che cercherà di ricostruire la dinamica dell'accaduto. "Erano nella nostra comunità da un paio di anni. Persone educatissime e per bene. Ho salutato la signora solo l'altroieri. Mi sembrava impossibile quando mi hanno detto che non la trovavano più", ha spiegato il sindaco del Comune di Vallarsa Luca Costa.

Un turista inglese di 22 anni oggi pomeriggio è morto annegato nel lago di Como. Aveva noleggiato una barca con la fidanzata per fare un bagno nel Lario, a largo di Menaggio, ma in acqua ha avuto probabilmente un affaticamento, non è riuscito a risalire ed è stato perso di vista. La ragazza di 19 anni è stata recuperata in acqua da un'altra imbarcazione che ha anche lanciato l'allarme, mentre è stato da poco ritrovato senza vita il corpo del 22enne che era disperso ormai dal pomeriggio Impiegati anche due elicotteri, uno dei Vigili del Fuoco con a bordo i sommozzatori e uno della Guardia di Finanza, che si sono alternati nell'area di ricerca per verificare tutto lo specchio compreso tra i comuni di Vignola, Griante, Bellagio, Varenna e Dervio. Intorno alle 19 l'elicottero della Gdf ha avvistato il corpo del turista senza vita nelle acque davanti il Comune di Griante..

Un'altra tragedia si è consumata nel Cuneese. È morta la bambina di sette anni che era scomparsa questo pomeriggio in un bioparco di Caraglio, in provincia di Cuneo. La piccola era stata trovata in fini di vita a due metri di profondità in uno dei laghi dell'area verde. Inutili le manovre di rianimazione da parte dei soccorritori.

 


 

Della vittima si erano perse le tracce poco dopo le 16, mentre stava trascorrendo il pomeriggio con un centro estivo. Subito era scattato l'allarme quando gli accompagnatori si sono resi conto di aver perso di vista la bambina. Sul posto erano arrivati i vigili del fuoco e i carabinieri ed erano iniziate le ricerche. La Società italiana di medicina ambientale (Sima) ricorda che solo nel periodo che va dall'1 giugno al 17 luglio si contano già diciannove le persone morte nei fiumi e nei laghi italiani, poco meno di una vittima ogni due giorni.

La Società chiede "maggiore prevenzione e più controlli sul territorio". "Ogni anno - stima la Sima - nel nostro Paese sono circa 400 le persone che muoiono annegate in acqua (mare, laghi, fiumi, torrenti), mentre nel mondo i decessi per annegamento ammontano a 2,5 milioni solo nell'ultimo decennio. Considerando i casi emersi sulla stampa nazionale e locale, solo tra giugno e luglio si contano già 19 cadaveri rinvenuti nelle acque di fiumi e laghi italiani. Le vittime più frequenti, secondo l'Oms, sono i bambini tra 1 e 4 anni, seguiti da quelli di età compresa tra 5 e 9 anni". Una strage che sembra non fermarsi.

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