/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Tentato omicidio figlio dell'ex boss-scrittore, 4 fermi a Napoli

Tentato omicidio figlio dell'ex boss-scrittore, 4 fermi a Napoli

C'è anche obiettivo agguato; gip convalida e dispone il carcere

NAPOLI, 20 luglio 2024, 18:24

Redazione ANSA

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA

Sono stati convalidati, dal gip del tribunale di Napoli, i quattro fermi notificati nei giorni scorsi dalla Squadra Mobile nell'ambito delle indagini sulla sparatoria avvenuta nei Quartieri Spagnoli, circa un mese fa, in cui rimase ferito Pietro Savio, 36 anni, figlio dell'ex boss-scrittore Mario Savio. Tre sono coloro che spararono al 36enne e il quarto proprio Savio, che rispose al fuoco. Si tratta del 23enne Emanuele Criscuolo, del 32enne Vincenzo Egidio, e del 41enne Salvatore Marramao.
    Ai questi tre viene contestato il tentato omicidio e il porto abusivo d'arma da fuoco, reati aggravati dal metodo mafioso.
    A Pietro Savio, invece, viene contestato il reato - anche questo aggravato dal metodo mafioso - connesso all'uso dell'arma con la quale si è difeso, in quell'occasione.
    Secondo quanto emerso dalle indagini della Squadra Mobile coordinate dalla DDA partenopea, i tre avrebbero tentato di uccidere Savio per non sottostare alle sue richieste: in sostanza era stato imposto loro il pagamento di una tangente a fronte delle loro attività illecite, verosimilmente lo spaccio della droga.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza