Ci sarebbe del Dna maschile su
alcuni oggetti che Pierina Paganelli aveva con sé la sera in cui
è stata uccisa nel garage di via del Ciclamini. Si tratta di una
quantità di Dna che i consulenti di parte hanno definito
scarsissima, ma che sarebbe attribuibile ad un uomo. Ai
laboratori dell'istituto di Genetica di Tor Vergata dove l'11
luglio scorso sono iniziati i test di laboratorio per estrarre
il Dna dai vestiti e dalla borsa della 78enne, il codice
genetico rivenuto non è stato ancora sequenziato e questo
significa che non sono ancora a disposizione tutte le
informazioni in esso contenute.
Unico indagato, al momento in carcere a Rimini, Louis
Dassilva, 34 anni senegalese. Il Dna maschile, anche se scarso,
è stato rivenuto su una sola delle tracce campionate sulla
gonna, sui frammenti dattiloscopici tamponati sul muro del
garage dove Pierina Paganelli è stata uccisa, sul bisturi
sequestrato in casa di Louis Dassilva, sugli occhiali e
l'astuccio contenuti nella borsa della vittima e soprattutto sul
tablet, dove vi sarebbero delle piccolissime tracce di sangue da
sgocciolamento. Attraverso la procedura dell'amplificazione si
produrranno frammenti di Dna che potranno essere comparati con
quello di Dassilva. Poi i risultati entreranno a fare parte
della relazione che sarà ammessa agli atti del processo
nell'udienza conclusiva di incidente probatorio davanti al gip
Cantarini il prossimo 11 ottobre.
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