"Escludiamo che nostro figlio si
sia volontariamente gettato dal terzo piano di quel palazzo.
Lavorava, era tranquillo non aveva nemici, né problemi. Stava
bene, andava a lavorare. Non si è buttato da sé, non c'è nessun
motivo per cui possa aver deciso di uccidersi". Così i genitori
di Hu Lipeng, il 19enne trovato morto in una strada di Prato
domenica sera tardi, all'avvocato Tiziano Veltri, cui hanno
affidato l'incarico di seguire la vicenda. "Ci hanno svegliato
nella notte per dirci che nostro figlio era morto - hanno
riferito al legale in un incontro - Noi sapevamo che era andato
a trovare questo amico e non avevamo nessun motivo di essere
preoccupati, siamo distrutti".
La procura di Prato ha aperto un fascicolo per omicidio
volontario nei confronti di ignoti, che supera la prima ipotesi
circolata lunedì mattina di un suicidio. Il padre ha 45 anni, la
madre 39, parlano quasi solo cinese. Sono due operai tessili,
come tanti immigrati della comunità orientale a Prato.
Hu Lipeng aveva completato gli studi superiori a Prato, è
italo-cinese di seconda generazione. Poi si era impiegato come
cuoco in un ristorante di sushi in città. "Era contento del suo
lavoro, era solare, sorrideva sempre", aggiungono i genitori.
L'autopsia è stata effettuata ieri. Due i quesiti principali
affidati al medico legale Luciana Sonnellini. Il pm ha chiesto
di stabilire la causa della morte - ci sono traumi e lesioni di
cui va ricostruita l'origine più esatta possibile - e di fare
analisi tossicologiche rispetto a eventuali residui di alcol o
droga riscontrabili.
L'avvocato Veltri, per conto della famiglia, aspetta le
relazioni degli inquirenti, non ha nominato un consulente perché
confida nelle valutazioni del medico legale della procura. La
famiglia aspetta il nulla osta per la cremazione della salma ma
ci vorrà tempo. Le indagini dei carabinieri sono in pieno corso.
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