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Il papà di Sharon Verzeni: 'Fermino il suo assassino'

Il papà di Sharon Verzeni: 'Fermino il suo assassino'

'Gli impediscano di fare ancora male'. Il compagno sarà risentito

MILANO, 18 agosto 2024, 19:04

di Giuseppe Salvi

ANSACheck
Fiori davanti l 'abitazione di Sharon Verzeni - RIPRODUZIONE RISERVATA

Fiori davanti l 'abitazione di Sharon Verzeni - RIPRODUZIONE RISERVATA

 Sarà risentito nei prossimi giorni, per la terza volta, Sergio Ruocco, il compagno di Sharon Verzeni, la donna di 33 anni uccisa la notte tra lunedì 29 e martedì 30 luglio a Terno d'Isola. L'idraulico di 37 anni non è indagato e il suo alibi è stato confermato da alcune telecamere della zona: la notte del delitto era nella loro casa di Terno d'Isola e non è mai uscito. 

 

 

 Ha riferito di essere andato a letto perché la mattina si era alzato alle 6 e così avrebbe fatto anche quella dopo. Invece era stato svegliato dai carabinieri, che lo avevano condotto in caserma e interrogato: com'è normale in casi del genere, infatti, i primi sospetti si erano concentrati proprio su di lui. Gli inquirenti lo hanno poi risentito una seconda volta per cinque ore nei giorni scorsi: è ora previsto che venga di nuovo sentito, così come altre persone legate a Sharon e come residenti della zona.


Intanto continuano gli accertamenti sul materiale video: la notte dell'omicidio le telecamere di Terno hanno inquadrato anche una persona che si aggirava in bicicletta nella zona attorno a via Castegnate, dove Sharon è stata accoltellata dieci minuti prima dell'una (quattro i profondi fendenti, di cui tre mortali): ora i carabinieri la stanno cercando, non tanto perché si sospetti possa essere il killer, ma perché potrebbe fornire elementi utili alle indagini.


"Spero che trovino qualcuno, se esiste, che abbia il coraggio di dire quello che ha visto" ha detto il papà di Sharon, Bruno Verzieri, a Repubblica online. Un appello nella speranza che trovino l'assassino di sua figlia "non per vendetta - ha sottolineato -, ma perché non faccia del male a qualcun altro".


Lui non riesce a trovare un motivo per l'omicidio. "Non riesco a darmi una spiegazione, nessuno poteva avercela con lei, non ha mai fatto male a una mosca - ha ripetuto -. Non so chi può essere stato, forse uno squilibrato, non lo so… Non vogliamo dare adito a cose che non sappiamo, che poi magari portano a interpretazioni strane".


Gli investigatori stanno proseguendo anche con il prelievo del dna a diversi residenti della zona, non solo uomini ma anche donne. Indagine che su questo fronte ricorda un po' il caso di Yara Gambirasio, la tredicenne rapita e uccisa il 26 novembre 2010 a Brembate Sopra, paese anch'esso della zona dell'Isola bergamasca a pochi chilometri da Terno. In quel caso, per trovare il colpevole si profilò il dna di oltre 22mila persone, una profilazione a tappeto che portò nel 2014 a Massimo Bossetti, poi condannato in via definitiva per l'omicidio. Nel caso di Sharon, però, non è prevista al momento un'analisi a così ampio raggio. "Speriamo che porti frutti. Io sono contento se lo trovano.


Non solo perché sia fatta giustizia, per il massimo della pena… Per me la cosa veramente importante - ha assicurato -, insomma quello che mi dispiace di più è che questa persona possa fare del male a qualcun altro". Sharon e il compagno Sergio Ruocco "avevano appena fatto il corso prematrimoniale a Terno d'Isola con don Angelo, volevano sposarsi l'anno prossimo. Stavamo aspettando che arrivasse il momento per poterla accompagnare all'altare l'anno prossimo. Ma quel momento - ha concluso - non arriverà mai". 

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