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'Tortura in carcere a Modena', Gip non archivia il fascicolo

'Tortura in carcere a Modena', Gip non archivia il fascicolo

Nuove indagini e 6 mesi, 'approfondire video e intercettazioni'

BOLOGNA, 03 settembre 2024, 17:48

Redazione ANSA

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Secondo il Gip di Modena Carolina Clò sono necessari ulteriori accertamenti per chiarire quanto successo l'8 marzo del 2020 nel carcere di Modena, quando scoppiò una rivolta a seguito della quale morirono nove detenuti. Il giudice non ha dunque accolto la richiesta della Procura di archiviare il fascicolo che ipotizzava il reato di tortura a carico di 120 appartenenti alla Penitenziaria: ha disposto l'archiviazione solo per una ventina di posizioni, ma ha ordinato nuove indagini, con termine di sei mesi, indicando persone da sentire e atti da acquisire. La riserva è stata sciolta dopo l'udienza di maggio quando erano state discusse le opposizioni dei difensori dei detenuti, persone offese Tra le circostanze che per il giudice meritano di essere chiarite c'è il mancato funzionamento di alcuni sistemi di videosorveglianza. Poi ci sono alcune intercettazioni tra gli agenti di penitenziaria, da cui emergerebbe un incontro prima della loro convocazione in Questura. Da valutare anche una integrazione di una relazione da parte di un agente, fatta su specifica richiesta del carcere modenese. Viene chiesto poi di approfondire le lesioni subite dai detenuti, acquisendo le cartelle cliniche e sentendo i medici che le hanno redatte.
    Dovranno essere risentiti il direttore del carcere all'epoca e quello precedente, il prefetto e il magistrato di sorveglianza di Modena.
    Il fascicolo sui morti è stato invece archiviato ma il caso è stato portato davanti alla Corte europea per i diritti dell'uomo che deve pronunciarsi.
   

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