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Crosetto sull'8 settembre: 'La libertà nasce dal sacrificio'

Crosetto sull'8 settembre: 'La libertà nasce dal sacrificio'

Mattarella depone una corona a Porta San Paolo

ROMA, 08 settembre 2024, 13:16

Redazione ANSA

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8 Settembre: Mattarella depone corona a Porta San Paolo - RIPRODUZIONE RISERVATA

8 Settembre: Mattarella depone corona a Porta San Paolo - RIPRODUZIONE RISERVATA

"In questo luogo 81 anni fa, ebbe inizio, quasi inconsapevolmente, la nostra resistenza. L'8 settembre è una data incisa nella storia d'Italia, il giorno in cui onoriamo il sacrificio di tanti uomini e donne e di tanti soldati che con coraggio e determinazione lottavano per la libertà, per la patria, sacrificando le loro vite". Così il ministro della Difesa Guido Crosetto intervenendo alle celebrazioni dell'8 settembre a Roma.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella stamani ha deposto una corona a Porta San Paolo.

Video Mattarella alle cerimonie per l'81esimo anniversario della Difesa di Roma

 

"Non esistono società, giuste, libere, democratiche, senza unità e sacrificio, non esiste nessun bene che si mantiene all'infinito - ha detto ancora Crosetto - 81 anni fa il nostro paese si trovò in un bivio drammatico, erano entrati nelle nostre case e i nostri soldati si trovavano ad affrontare una scelta inaspettata, pericolosa e difficile. Ma molti di loro non vacillarono, furono capaci insieme di superare l'indecisione e lo sbandamento delle istituzioni, continuando a difendere con onore, coraggio e dignità la nostra Italia perché sapevano, speravano, anche il loro sacrificio non sarebbe stato vano. Il caos e lo sbandamento anche morale all'origine di quella giornata di crisi definita morte della patria, fu la premessa della contestuale resurrezione della patria che avrebbe portato alla costruzione di una nuova Italia libera e democratica".

"L' 8 settembre '43 rappresenta uno spartiacque nella storia d'Italia e avvia un periodo di grandi cambiamenti, oggi viviamo altri scenari, scenari complessi caratterizzati da nuove sfide che inevitabilmente portano nuove preoccupazioni", ha proseguito Crosetto. "Da più di due anni c'è una guerra che non si combatte solo con le armi tradizionali, è una guerra ibrida che sfrutta anche la disinformazione e gli attacchi informatici, la manipolazione delle opinioni pubbliche e questo impone una strategia che vada oltre l'approccio tradizionale e guardi al futuro. In un mondo segnato da nuovi conflitti, è fondamentale che noi come nazione, impariamo a superare le divisioni che per troppo tempo hanno lacerato il nostro paese. Ora più che mai dobbiamo comprendere che solo l'unione, la coesione e la comunione di intenti in momenti particolari ci permetteranno di difendere i nostri valori, i nostri principi e ci garantiranno la pace e la stabilità che forse stiamo dando per scontate, ma purtroppo non lo sono e dobbiamo impegnarci ancora oggi duramente per difenderle. La pace, la democrazia e il progresso, purtroppo quasi mai nascono da eventi felici, gioiosi, allegri. La pace e le democrazie, spesso affondano le loro radici nelle tragedie, nelle difficoltà, nelle guerre e negli scontri ma è proprio in quei momenti, quando ci sono guerre difficoltà, scontri che emergono gli uomini, le donne, le classi dirigenti e si creano le radici, le strutture per reggere uno stato". Noi stiamo fruendo dell'ombra di alberi che 81 anni fa furono piantati da altri. È nostro dovere oggi piantare alberi nuovi affinché le future azioni possano godere dell'ombra di questi ultimi. Lo facciamo consapevoli che c'è qualcosa di più grande di noi, la nostra Repubblica e la nostra patria". 

Video Ucraina, Crosetto: 'Tra Roma e Kiev tutto chiarissimo sulle armi'

 




   

Rocca: 'A fianco di chi è invaso e occupato'

"Per dare il giusto riconoscimento ai combattenti che sacrificarono la loro vita l'8 settembre del 1943 dobbiamo sapere attualizzare il valore di quel sacrificio, sapendo da che parte stare come Paese: a fianco di chi è invaso e di chi è occupato seguendo la legalità del diritto internazionale". Così il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca intervenendo alle celebrazioni per l' 8 settembre a Roma. "Questo e' il profondo messaggio che lascia l'8 settembre e mi auguro che le nuove generazioni sappiano cogliere il reale valore di quel sacrificio, con cui si cacciava l'invasore dall'Italia ma deve essere anche un veicolo di trasmissione di valori che rischiamo di perdere".

Gualtieri: 'Qui iniziò il riscatto del Paese'

"E' un onore rappresentare Roma in occasione di un anniversario che ha segnato la storia della citta e d'Italia. Rendiamo omaggio agli eroi militari e civili, che insieme riscattarono l'onore del paese nel suo punto più basso". Così il sindaco di Roma Roberto Gualtieri nel corso delle celebrazioni dell'8 settembre.

"L'8 settembre per qualcuno è stato la morte della patria, un armistizio basato sulla resa incondizionata delle potenze militariste e belliciste. L'intero apparato statale si dissolse, dopo l'abisso delle leggi razziali, la dittatura, il dichiarare guerra agli altri paesi in un folle delirio: tutto questo ha portato alla sconfitta e all'incapacità di reggere la reazione dei tedeschi. Qui pero ebbe inizio un'altra storia di rinascita e di riscatto, che riscattò l'Italia e rese possibile il miracolo di un paese che dopo errori imperdonabili prese un cammino di democrazia e di progresso. Qui ci fu l'immediata reazione, quindi dobbiamo una riconoscenza che non può essere sottovalutata a chi ha fatto questa scelta, con coraggio. Potevano stare a guardare, in attesa degli angloamericani. Ma cosi l'Italia non avrebbe avuto la forza politica di ripartire, scegliere la Repubblica. Questo moto popolare, con le donne, con i tanti militari che riorganizzarono i battaglioni al servizio dell'Italia ha riconquistato dal basso la dignità e onore. Sono stati gli italiani a riscattare il paese, e poi è stata fatta la scelta dell'unita, dopo tante differenze e diffidenze tra i partiti, una unità popolare, nazionale e democratica: 'Le differenze - dissero - ora le risolveremo col metro della democrazia e la guerra la faremo ai nazisti e ai fascisti'. Qui si fece la storia di Roma, d'Italia e del mondo. Per questo dobbiamo riconoscere la grandezza di quel momento e gli eroi del movimento partigiano".

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